“Aiuto. È questo il grido delle lavoratrici e dei lavoratori della Fisiomedica Loretana che quotidianamente prestano la loro delicata ed insostituibile opera assistenziale nei confronti di chi ha bisogno e si è rivolto a quella azienda”.

Questo l’incipit di una nota della Fp Cisl sulla vertenza della Fisiomedica Loretana. “Un grido – fanno sapere dal sindacato confederale – che sembra inascoltato e che getta nella più profonda sensazione di abbandono coloro che continuano a lavorare pur senza percepire il dovuto e meritato stipendio. Il sindacato ha raccolto queste istanze e si è fatto portavoce di questi elementari diritti che sono alla base di una vita rispettosa delle loro dignità, chiedendo alla proprietà di trovare una soluzione a tanti mesi di mancato pagamento degli stipendi.Ma le risposte non sono giunte o, almeno, non sono giunte quelle desiderate atteso che il personale si è visto oggetto di comunicazioni di servizio circa un nuovo orario di lavoro (in violazione di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale e, per quelli sindacalizzati, di provvedimenti disciplinari a ripetizione”.

“È bene chiarire che il Sindacato è stato chiamato perché il personale è allo stremo e non sa più come ‘campare’, nel senso più verace e veritiero del termine – chiariscono dalla Cisl – e, tra l’altro, dopo una lunga attività sindacale purtroppo dobbiamo dare atto che la parte datoriale non ha posto in essere alcuna condizione di dialogo e, pur comprendendo le difficoltà rappresentate dalla stessa, non è dato capire come si è giunti alla situazione attuale né tanto meno è dato capire come se ne potrebbe uscire. È di questi giorni la notizia che la Asrem Molise ha provveduto a trasferire una somma di oltre 400mila euro all’azienda e, come ovvio, tutti hanno pensato che sarebbe stato riconosciuto al personale dipendente una buona parte delle mensilità arretrate. E invece no! Infatti risulta che a fronte di un arretrato di 5 mensilità e mezzo più una tredicesima (2013), alla data del 18 dicembre scorso è stata riconosciuta la sola mensilità di novembre e ad oggi la tredicesima dell’anno corrente. Sarebbe facile stigmatizzare un tale comportamento della proprietà ma noi non lo faremo perché, ancora una volta, ricerchiamo il dialogo ed il confronto pacifico per giungere ad un accordo che soddisfi tutte le parti. Un accordo che potrebbe prevedere anche un piano di recupero delle spettanze non liquidate e con le modalità di rateizzazione che i dipendenti ed i sindacati avevano in precedenza proposto. Proprio per questo invitiamo l’azienda a fare in modo che siano evitati comportamenti antisindacali (come nel caso della nuova articolazione dell’orario di lavoro) e che, invece, siano favoriti i rapporti con il personale improntandoli sul rispetto reciproco e non farli tendere alla lite ed al contenzioso instaurando continue procedure disciplinari specie nei confronti di chi, liberamente, ha scelto di associarsi ad un sindacato”.

Di qui la richiesta di un “immediato intervento degli Organi, delle Istituzioni e delle Autorità per una proficua mediazione ma anche per individuare i responsabili di questo stato di fatto”.

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