Il tema dell’Imu sui terreni agricoli è al centro del dibattito politico di questi giorni in Basso Molise e a far sentire la sua voce c’è pure Vincenzo Cordisco, presidente della federazione Basso Molise del Pd, nonché consigliere comunale e capogruppo del Pd a Campomarino.

Per l’esponente Dem il tema è tanto sentito, così come testimoniato dal fatto che il Consiglio dei Ministri del 23 gennaio abbia fornito chiarimenti per il pagamento di questa tassa.

“Occorre una lettura più precisa del decreto legge – scrive – ma stando a quanto dichiarato in una nota di Palazzo Chigi, per l’anno 2014 l’Imu sui terreni agricoli dovrà essere pagata entro il prossimo 10 febbraio ed in unica soluzione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il provvedimento che prevede l’esenzione “ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei comuni italiani predisposto dall’Istat” e “ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del D. L.gsv 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei comuni classificati come parzialmente montani….”. Il Governo, quindi, fa marcia indietro: si privilegia la vecchia definizione dell’Istat (legge 991/1952) ai nuovi criteri altimetrici. Le regole d’imposta si applicano per il biennio 2014/2015 e, per non creare ulteriori polemiche, gli esenti del decreto del 28 novembre resteranno tali, anche qualora non lo fossero con il ritorno alle definizioni dell’Istat”.

“Purtroppo – aggiunge Cordfisco – Campomarino non beneficerà di nessuna esenzione ed i nostri agricoltori saranno costretti a pagare entro il 10 febbraio questo ulteriore balzello. Ma come si calcola l’Imu? Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali si calcola il reddito dominicale (il reddito relativo alla proprietà e non all’attività agricola) aggiornato del 25% e moltiplicato per 75. In questo modo si trova la base imponibile alla quale va applicata l’aliquota decisa dal Comune, che per Campomarino è dello 0,76 per mille, per cui – per esempio – su di un reddito dominicale di circa 20 euro, la base imponibile è di 1.875 euro l’importo da pagare è di 14 euro ad ettaro. È pur vero che, iniquamente, per chi non è agricoltore professionale o imprenditore agricolo l’Imuviene quasi raddoppiata, poiché il reddito dominicale sempre aggiornato del 25% viene moltiplicato per 135. Alla luce di tutto ciò bene hanno fatto i nostri parlamentari molisani a chiedere maggiore chiarezza e modifiche della legge, ma è necessario insistere nel senso che si possa applicare l’esenzione legata alla veste del coltivatore diretto o all’imprenditore agricolo professionale anche per i Comuni come Campomarino, considerando che dette figure  non sono di serie B solo perché lavorano ed investono nei territori costieri e quindi non prettamente montani”.

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