Il direttore generale dell’Asrem, Mauro Pirazzoli, esce allo scoperto sul caso dei ventuno pazienti stabilizzati ricoverati alla Fisiomedica di Toro. Scrive una lunga lettera indirizzata all’arcivescovo di Campobasso Bregantini e inviata anche agli organi di informazione. Nella missiva puntualizza che “non è mai stato messo in discussione il loro diritto a ricevere tutta l’assistenza sanitaria necessaria”. In tal senso, ha provveduto a convocare più volte “i comuni interessati e i responsabili dei distretti sanitari per assicurarmi che fosse loro garantita la loro presa in carico dalla assistenza sociale – secondo le scelte fatte dai parenti in ordine alla soluzione residenziale preferita – e che venisse predisposto per ognuno di loro un programma personalizzato di assistenza sanitaria al nuovo domicilio”. E poi anche se venisse confermato lo status di pazienti stabilizzati, per Pirazzoli, “la situazione di quei ragazzi sarebbe sovrapponibile, quanto a necessità assistenziali e sanitarie, a quella dei numerosi pazienti affetti da Alzheimer presenti in regione e agli ancora più numerosi cittadini affetti da demenza senile. Per tutti costoro, laddove ne è segnalata la necessità, Asrem assicura doverosamente l’attività sanitaria dovuta, ovviamente gratuitamente, presso l’abitazione di famiglia o la struttura di residenza collettiva dove sono ospitati. Da tecnico – chiosa – non entro nel merito sulla equità delle leggi, ma non ho la discrezionalità per disapplicarle. Il mio dovere è di assicurare l’assistenza sanitaria di cui necessitano: a ciò ho provveduto con sollecitudine e su ciò manterrò nel tempo il necessario controllo”.

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