Rispondere alla violenza con una veglia di preghiera, aperta a tutti i cittadini. A promuoverla l’arcivescovo di Campobasso GianCarlo Bregantini dopo la devastazione del museo di Mosul, in Mesopotamia e quindi nel cuore di una delle civiltà più antiche del mondo, da parte dei terroristi dell’Isis. Il presule ha condannato la barbarie: “Lo sforzo nella speranza in questi giorni ci fa sentire vicino alle persone uccise e terrorizzate dalla guerra, a quelle uccise dalla violenza, alle molte vite braccate dalle minacce sanguinarie di chi sta commettendo di nuovo il crimine contro la dignità umana. Lo sfregio dei capolavori nel museo di Mosul per cancellare l’identità di una cultura scuotono la comunità internazionale. Il terrorismo è una realtà che nasce da una sola causa: l’idea di un mondo soggiogato dal male e quindi dalla cultura della morte, dove si ammette ogni sopruso, ogni ingiustizia sociale, ogni incubo contro le persone. E’ l’idea fabbricata dall’odio, dall’animo immerso nelle acque oscure  dell’avversione”.

La veglia si terrà domani sera, alle 21 nella chiesa dell’Istituto delle Suore Figlie del Divin Zelo di viale Elena a Campobasso.

“Gli eventi a cui tristemente assistiamo ci invitano a rinnovare la fiducia nella Preghiera e nella forza del Vangelo”, ha aggiunto  il vescovo. “Non è impugnando le armi – ha chiosato – che si ottiene il titolo a ‘padroni del mondo’. Ma ciò che conta è potersi dire cittadini che lo abitano con l’amore. Non padroni, ma cittadini”.

 

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