Pare che finanche Shakespeare, di passaggio a Campobasso durante un viaggio, si sia ispirato a questa storia per scrivere un capolavoro come ‘Romeo e Giulietta’. E’ una delle tante leggende che circonda la vicenda di Fonzo e Delicata, gli amanti che non riuscirono a coronare il loro sogno d’amore. Era la fine del Cinquecento e i due ragazzi appartenevano a famiglie rivali: a quella dei Crociati lei, a quella dei Trinitari lui. Un dramma che da generazioni appassiona i campobassani, particolarmente affezionati all’unione tra Delicata Civerra e Fonzo Mastrangelo.
A loro è dedicato lo spettacolo scritto e diretto dall’attrice Palma Spina, ormai campobassana d’adozione, che sarà portato in scena domani sera dalle 21 al teatro Savoia. E’ offerto gratuitamente dal Comune ed è stato allestito grazie ad un contributo europeo ottenuto dalla Provincia di Campobasso.
“E’ una versione romanzata, classica – spiega Palma Spina – perché, a parte un vecchio testo di Ziccardi, i dati storici che ci sono arrivati sono piuttosto esigui. Per alcuni non sono mai esistiti, per altri Delicata si è sposata e ha avuto tanti figli, altri invece con una certa audacia sostengono che Shakespeare sia passato a Campobasso, abbia conosciuto questa storia e poi scritto Giulietta e Romeo. Io, ovviamente, non avendo altri dati storici, ho dovuto inventare anche dei personaggi, che interagiscono con i protagonisti: è il caso di Lorenzo che si interpone tra i due”.
Dieci gli attori impegnati nella rappresentazione e altrettante sono le comparse prestate dall’associazione ‘Crociati e Trinitari’ di Campobasso. I biglietti sono ormai introvabili da due giorni: il tutto esaurito dimostra che resiste il legame tra la città e questo avvenimento. Intanto, l’attesa per lo spettacolo di domani cresce. E la regista ne approfitta per lanciare un duplice appello non solo a chi ha già preso il biglietto (“Se ha cambiato idea, può riportarlo per dare la possibilità ad altri di poter vedere lo spettacolo”), ma anche per una possibile e auspicabile replica dello spettacolo: “Mi auguro di sì e soprattutto che venga fatto all’interno del castello Monforte che spero venga riaperto. E’ un peccato non poterlo vivere concretamente”.