Parlare di Moldaunia è quasi un paradosso. Soprattutto se la principale strada che collega il Molise alla provincia di Foggia, la SS 645, è ridotta ad un colabrodo, minacciata da un ampio fronte franoso aggravato dal maltempo delle ultime settimane. A rischio ci sono la sicurezza e finanche la vita degli automobilisti, soprattutto quelli dei paesi dell’area del Fortore. La situazione, dunque, non più sostenibile.

Dalla Regione, perciò, alzano il tiro. Lo fa il consigliere regionale Salvatore Ciocca che ha inoltrato ieri mattina al presidente dell’Anas Pietro Ciucci e al Capo compartimento del Molise Roberto Giannetti una formale diffida ad eseguire con estrema urgenza i lavori di ripristino della sicurezza della Fondovalle del Tappino.

“Le condizioni di sicurezza dell’arteria che collega Molise e Puglia sono ormai compromesse e l’Anas fa spallucce fin dal novembre 2013”, tuona l’inquilino di Palazzo Moffa. Pur riconoscendo “l’eccezionalità degli eventi atmosferici che hanno riguardato l’intero territorio regionale nella prima decade di questo mese, con conseguenze altamente impattanti sul territorio già gravemente compromesso da una forte incidenza dei fenomeni di dissesto idrogeologico”, Ciocca ha deciso di  sollecitare nuovamente l’Anas “affinché vengano riprese le attività dei cantieri in agro di Toro e siano effettuati interventi risolutivi nella zona di Pietracatella dove ormai l’arteria di collegamento tra le due regioni  risulta gravemente compromessa”. Una prima sollecitazione era già stata inviata all’attenzione del Capo compartimento Anas del Molise nel novembre 2013. Ma la comunicazione è caduta nel vuoto, seguita solo da una laconica risposta che di fatto rinviava “sine die” la risoluzione di quella che già si paventava come una emergenza. “Oggi il transito veicolare risulta pericoloso e compromesso”, denuncia Ciocca. “Le gabbionate a monte – che avrebbero dovuto svolgere un ruolo di prevenzione – sono diventate parte integrante del movimento franoso in atto; non si stanno eseguendo interventi concreti di tutela e di risanamento ma solo banali palliativi sul manto stradale,  con il ricorso ad ennesimi,  costosi ed inutili ricarichi di materiale senza intervenire minimamente per l’eliminazione delle cause movimento franoso oppure per la individuazione di un percorso alternativo.  Quali iniziative serie si intendono finalmente porre in essere? Quali risposte, in tema di sicurezza, si intendono fornire ai cittadini che percorrono quotidianamente questa arteria,  già segnata da lutti e tragedie?  Lo chiedo all’Anas, ancora una volta, auspicando risposte serie, concrete e responsabili”.

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.