Un tentativo di ricucire lo strappo con Frattura, seppur non arretrando sulla linea politica e al contempo un ennesimo j’accuse alla dirigenza regionale del Partito democratico.

Potrebbe sintetizzarsi così l’incontro con la stampa avuto oggi a Campobasso dai parlamentari Roberto Ruta, Danilo Leva e Laura Venittelli.

I tre, nei giorni scorsi, sono stati protagonisti di un botta e risposta col duo Frattura – Fanelli, rischiando di determinare una crisi della maggioranza regionale, che di fatto non c’è stata.

Sarà questo ad averli indotti a cambiare parzialmente i toni dei loro moniti?

“Noi da sempre con Paolo, da quando era un personaggio scomodo per i più”, ha detto Ruta sgombrando il campo da una presa di posizione dal doppio fine.

“Con questa guerra semmai la poltrona ce la rimettiamo”, gli ha fatto eco Leva, ricordando come nel momento peggiore del presidente: vedi caso mediatico su Report legato alla vicenda giudiziaria Biocom e vedi opinione pubblica inviperita per le centrali a Biomasse nell’area del Matese, dalla segreteria regionale non si sia alzato un dito in sua difesa.

“Non dobbiamo toglierci il cappello davanti a Renzi perché i molisani hanno pari dignità di chi è nato altrove”, ha detto ancora Leva, il più duro e sarcastico dei tre, nel sottolineare il documento “salva ospedale” di Venafro non letto ma reso pubblico da Frattura in campagna elettorale e soprattutto nel puntare il dito contro Micaela Fanelli, responsabile a suo parere dell’inerzia di un Pd “divenuto la dependance del governo regionale”.

“Ha telefonato ai consiglieri comunali per dire di non inserire all’ordine del giorno il documento di Laura (Venittelli ndr.) – ha proseguito l’onorevole –  e in merito alle nostre interrogazioni si è rivolta al sottosegretario Di Filippo.

Il segretario regionale e i consiglieri regionali devono aprirsi al confronto, poi se si tratta di lesa maestà per la nostra proposta lo dicano, ma noi andremo avanti lo stesso.
La politica deve fare un passo indietro sulla gestione della sanità w il Pd deve essere autonomo sulla visione della Regione”.

Ma se lo scontro politico interno al Pd è solo all’inizio per salvare la sanità dal decreto Balduzzi non c’è più tempo.

“Si potrebbe attivare la conferenza stato Regioni e chiedere una deroga”, le parole della Venittelli, ma l’unica strada per i parlamentari è un’altra ed è quella del protocollo d’intesa con la facoltà di medicina dell’Unimol per realizzare un’azienda ospedaliero- universitaria.

Con questo sistema si supererebbe il parametro stabilito dal decreto, quello che parla di un bacino d’utenza con un minimo di 600mila abitanti, per avere un ospedale di secondo livello; quindi le decine di reparti che come sembra certo finora andranno via dal Cardarelli sarebbero salvi e rimarrebbero invariati anche i servizi degli ospedali di Isernia e Termoli.

“Il rettore Palmieri mi ha autorizzato a dire che è d’accordo”, la notizia riportata da Ruta che con la modalità dell’aut aut che tanto non piace a Frattura ha concluso chiedendo una risposta: un si o un no a questa proposta.

“Con questa legge rischiamo che l’unico Dea sarà quello dell’Irccs Neuromed di Pozzilli, anche se nemmeno questo è certo – le parole del senatore dem –  se il Cardarelli diventa un ospedale di serie B non ci saranno più:  cardiologia con emodinamica interventistica, neurochirurgia, cardiochirurgia e rianimazione cardiologica, chirurgia vascolare e toracica, broncoscopia interventistica, rianimazione pediatrica e neonatale, medicina nucleare.
L’azienda ospedaliero-universitaria c’è già in Puglia, a Foggia e lì Vendola ha nominato il dirigente d’intesa con l’Università, inoltre questa istituzione non rientrerebbe nel bacino dell’Asrem.

La mission per cui abbiamo chiesto i voti è quella di tutelare la sanità e con Frattura avevamo concordato per un servizio pubblico minimo al 75% minimo e un privato al 25%.
Non decidiamo noi cose che devono decidere altri ma chiediamo una risposta sul protocollo d’intesa con Unimol”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.