La sede della Cgil ha ospitato un convegno sulla scuole e i fondi europei 2014-2020 con al centro dell’attenzione i programmi operativi nazionali e eegionali, relativamente ad istruzione, occupazione e inclusione.
L’incontro organizzato dall’Associazione professionale Proteo Fare Sapere e dalla Flc Cgil è stato il primo momento di confronto su temi particolarmente complessi che riguardano la possibilità per le scuole di accedere alle risorse comunitarie. Sono intervenuti Gigi Caramia esperto della materia e Luigi Rossi, segretario nazionale della FLC CGIL. Ha introdotto i lavori Sergio Sorella del Dipartimento formazione FLC CGIL nazionale.
Dagli interventi è emerso che l’Fse finanzia decine di migliaia di progetti locali, regionali e nazionali in materia di occupazione in tutta Europa. I progetti variano per natura, dimensioni e portata e si rivolgono a vari gruppi: alcuni sono destinati ai sistemi di istruzione, agli insegnanti e agli scolari, altri si rivolgono ai disoccupati giovani e meno giovani, altri sono pensati per gli aspiranti imprenditori in ogni campo.
I cinque obiettivi che l’UE è chiamata a raggiungere entro il 2020 sono: l’innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni), l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3%, i cambiamenti climatici e la riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% con un aumento al 40% dei 30-34enni con un’istruzione universitaria, nonché la lotta alla povertà e all’emarginazione: almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno.