Una Pasqua amara. Sono quella che vivranno i lavoratori molisani. Lo sostengono con forza, in una nota, i segretari generali di UILTuCS Molise Pasquale Guarracino e FILCAMS Molise Franco Spina.

“Le mancate risposte, le mancate soluzioni, la negligenza della classe politica hanno portato ormai i molisani allo stremo – scrivono – del resto le vertenze aperte ormai da anni sono ferme: i lavoratori  delle Cooperative della Biblioteca Albino sono senza occupazione e senza stipendio da dicembre, pur a fronte dei proclami della politica che si sono succeduti da Natale ad oggi. La Regione ha stanziato delle somme che la Provincia ha recepito in una delibera, affidando ai tecnici l’incarico di redigere un bando per l’affidamento dei servizi: il tempo è passato, il bando ancora non è stato pubblicato e i lavoratori sono ancora a casa senza reddito. I dipendenti di Korai, a distanza ormai di anni, nonostante le rassicurazioni, nonostante gli impegni presi, nonostante la soluzione a portata di mano, continuano a non percepire lo stipendio e, peggio ancora, un’azienda in house al 100% della Regione Molise, che nei suoi scopi societari, ha come prioritaria la tutela e la valorizzazione dei settori turismo ed ambiente, resta senza commesse e vengono spesi migliaia di euro per pagare altri e diversi soggetti che organizzino la presenza del Molise all’Expo 2015. La governance della Molise Dati continua a percepire oltre 300mila euro l’anno  e gli ingegneri che lavoravano lì con i contratti a progetto, non rinnovati, passeranno la Pasqua lontani dal Molise, avendo trovato occupazione fuori, cacciati letteralmente via da una regione che non li ha meritati e non li ha saputi valorizzare. Sarà una Pasqua amara anche per i lavoratori della vigilanza armata e non, che da mesi aspettano risposte e per quelli del commercio. Sarà una Pasqua amara per i lavoratori della mensa ospedaliera, che da mesi lamentano comportamenti discriminatori  da parte dell’azienda. Sarà una Pasqua amara per i lavoratori delle pulizie, che vedono diminuire le ore di lavoro e ritardare il pagamento degli stipendi, sempre più bassi  e insufficienti a mantenere una famiglia. Sarà una Pasqua amara perché, ancora una volta, l’emergenza lavoro non viene considerata come il problema più grande della nostra regione”.

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