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Un secco no, forte, inequivocabile alla realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato da biomasse legnose a Campobasso arriva dai cittadini delle contrade Mascione, Polese e Casale riunitisi in sit-in questa mattina per evitare di ritrovarsi un inceneritore dietro casa.

Un incontro partecipato per una zona dove risiedono oltre 2mila campobassani e organizzato dalla Ugl. “Non vogliamo strumentalizzare nulla”, hanno tenuto a precisare Nicolino Libertone e Antonio Pietrarca a capo del neonato comitato ‘No impianto a biomasse a Mascione’

Il sit in è stato partecipato. Genitori, mamme con i propri figli e semplici cittadini hanno esternato tutte le loro preoccupazioni. Cosa verrà immesso nell’aria? Cosa respireranno i campobassani? Cosa finirà nei terreni coltivati di contrada Mascione?

Negli uffici di palazzo San Giorgio, intanto, è giunta la richiesta della società RG1 Campobasso s.r.l. per la realizzazione di un impianto da 199 kilowatt che dovrebbe nascere alle spalle del centro sportivo M2. Sul terreno in questione c’è stato un sopralluogo del Corpo Forestale dello Stato di Campobasso. L’area  dovrebbe ospitare l’impianto che brucia cippato 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno.

L’argomento verrà trattato approfonditamente giovedì 9 aprile nel corso della conferenza di servizi convocata dalla area urbanistica ed edilizia del comune di Campobasso cui parteciperanno Regione, Provincia, Corpo Forestale dello Stato, Soprintendenza, Asrem, Arpa e la società Rg1 Campobasso.

 

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