CAMPOBASSO. L’allerta resta alta tra i residenti di contrada Mascione. Non mollano la presa, anzi sono pronti ad indossare ‘corazza ed elmetto’ pur di scongiurare la costruzione della centrale a biomasse, così come vorrebbe la Rg1 Campobasso, che ora potrebbe spostare il ‘mirino’ e puntare dritto su un comune vicino come Campodipietra. Il comitato spontaneo non si è fermato nemmeno nel fine settimana e sabato sera ha chiesto all’amministrazione comunale ulteriori garanzie e certezze. Circa un centinaio di persone ha letteralmente ‘assediato’ il gazebo allestito nell’area di servizio del quartiere.
Da Palazzo San Giorgio sono arrivati il sindaco Antonio Battista, la sua vice nonché assessore comunale all’Urbanistica Bibiana Chierchia, l’assessore al Commercio Salvatore Colagiovanni, il presidente della Commissione Ambiente al Comune Gianluca Maroncelli, i consiglieri di maggioranza Francesco de Bernardo e Giovanni Di Giorgio e gli esponenti dell’opposizione Simone Cretella (Movimento 5 Stelle), Francesco Pilone e Marialaura Cancellario (polo civico). Presenti anche il consigliere regionale pentastellato Antonio Federico, il massimo rappresentante del Movimento del ‘Guerriero sannita’ Giovanni Muccio e Franco Spina della Cgil.
“Quella centrale non s’ha da fare”, insistono i residenti di contrada Mascione, preoccupati per il rischio sulla salute e sull’ambiente che un impianto del genere potrebbe avere in un’area – come quella di Mascione – verde e incontaminata, ‘tappezzata’ da vigneti e campi coltivati. I rappresentanti dell’amministrazione, da parte loro, hanno rassicurato i tanti cittadini: “Stiamo cercando di fare tutto il possibile per evitare la realizzazione del cogeneratore a biomasse. Del resto, il consiglio comunale già ha espresso la propria contrarietà a questo impianto”. Il sindaco, inoltre, ha ribadito ancora una volta che si farà interprete della volontà e quindi del diniego dei cittadini contro la centrale a biomasse.
“Un’altra bella prova di confronto e democrazia”, il commento del vice sindaco Chierchia.
Intanto, a Palazzo San Giorgio sembra che si stia studiando qualche escamotage per evitare la realizzazione dell’impianto, che nello Sblocca Italia, il provvedimento del governo Renzi, ha un valido ‘appoggio’. Il progetto punta a produrre 200 chilowatt elettrici e 400 termici, destinati ad alimentare il centro sportivo che si trova in quella zona.
Al tempo stesso, ha consigliato ai residenti di contrada Mascione di rimanere uniti per difendere la zona, sull’esempio della battaglia condotta nell’area del Matese contro gli impianti di San Polo e Campochiaro che poi portarono alla revoca delle autorizzazioni da parte della Regione. Per questo, il comitato spontaneo dei cittadini domenica mattina si è riunito nuovamente per cercare di coinvolgere nella battaglia anche altre associazioni ambientaliste come il Wwf e Fare Verde.
“Non abbasseremo la guardia”, aggiungono i residenti. Anche perché sembra che la società veronese, di fronte all’opposizione del Comune di Campobasso, abbia intenzione di spostare il progetto di costruzione del cogeneratore di qualche centinaio di metri che in questo modo rientrebbe nel territorio di Campodipietra. E potrebbe trovare un atteggiamento diverso e non di così netta chiusura.