“L’ennesima follia burocratica che sta penalizzando soprattutto le imprese di costruzione”. Non usa mezzi termini l’Ance Molise in merito alla recente introduzione della nuova classificazione dei rifiuti introdotta con il decreto Competitività, norma che stabilisce che, quando le sostanze presenti in un rifiuto non sono note o non sono o non possono essere determinate, il rifiuto si classifica automaticamente come pericoloso. In edilizia il problema riguarda i rifiuti inerti derivanti da una demolizione ovvero le terre scavate: la nuova normativa nazionale comporta per le imprese edili l’obbligo di effettuare complesse analisi in ordine a tutti i possibili inquinanti con evidente aggravio di costi, ma soprattutto il rischio che, nell’incertezza, i rifiuti in questione siano classificati come pericolosi.

“Questi rifiuti – argomenta il presidente Uliano – non possono più essere gestiti negli stessi impianti che lo hanno fatto fino a ieri. Ciò sta comportando l‘impennata nei costi di gestione e smaltimento che sono stati posti a carico delle esangui casse delle imprese di costruzione. Inoltre, ci sono anche gravi ripercussioni sull’ambiente, in quanto in questo modo vengono sottratti alle operazioni di recupero importanti quantitativi di rifiuti, che essendo classificati come pericolosi, saranno quasi esclusivamente avviati a smaltimento. Tutto questo in evidente contrasto con gli importanti obiettivi di recupero stabiliti dall’Unione Europea, che ha fissato per il 2020 la soglia del 70% dei rifiuti dell’edilizia recuperati. La nuova classificazione è peraltro in contrasto con le regole europee che entreranno in vigore il primo giugno 2015 con i relativi differenti adempimenti e procedure, che rendono di fatto le due normative, quella nazionale già in vigore, e quella europea che sarà operativa tra un mese e mezzo circa, tra di loro incompatibili. La conseguenza è l’aggravamento della situazione, che rischia di accentuare ancor di più la già precaria salute di tante aziende edili, con l’ennesimo, inutile, accanimento contro le attività edilizie di dimensioni piccole e medie. Per questi motivi abbiamo chiesto alla delegazione parlamentare molisana e all’eurodeputato Patriciello di intervenire con urgenza per risolvere il problema o abrogando la legge in vigore oppure ‘saldandola’ con la normativa europea. Immediata è stata la risposta dell’Onorevole Patrciello che ha garantito il suo interessamento”.

 

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