A quasi un anno dall’inizio della gestione amministrativa del sindaco Battista e dopo un periodo di relativa calma torna – e lo fa entrando a gamba tesa nel dibattito – Alessandro Pascale, assessore ai Lavori pubblici della giunta Di Bartolomeo e oggi consigliere d’opposizione tra le fila di Forza Italia.

Pascale punta dritto sull’operato di Pietro Maio: “Chi mi conosce – spiega – sa che sono caratterialmente democristiano, cioè molto accondiscendente. Ma quanto è troppo è troppo. Prima di intervenire ho osservato a lungo l’atteggiamento della maggioranza. Nei primi mesi di governo, l’attenzione era tutta concentrata sull’assessore Colagiovanni. Da lui sembravano scaturire tutti i mali di Palazzo San Giorgio. Poi i riflettori si sono spostati sull’assessore Chierchia, che forse qualche errore lo ha commesso. Ma tutti sanno che un amministratore alle prime esperienze può sbagliare. E mentre la maggioranza trascorre mesi a discutere di Colagiovanni e Chierchia, ci sono settori, come quello dei Lavori pubblici, che dopo aver ultimato le azioni messe in campo dall’amministrazione Di Bartolomeo, sono completamente paralizzati. E qui l’attenuante dell’amministratore alle prime armi non regge. Pietro Maio – ancora Pascale – siede sui banchi del Consiglio da 20 anni. Negli ultimi cinque anni ha prodotto oltre 100 interrogazioni e mozioni perché nulla gli andava bene. Oggi che amministra in otto mesi ha fallito due piani neve e ha rattoppato qualche buca con un po’ di asfalto. Poi, biomasse, inceneritore e quant’altro, argomenti che hanno suscitato forti polemiche e non sono io a dirlo.

Come ex assessore comunale al settore, soprattutto nella fase finale del mio mandato, ho avuto modo di impostare un lavoro volto alla pragmaticità delle scelte strategiche che, seppur in brevissimo tempo, la città ha potuto constatare anche grazie ad un ottimo clima collaborativo che si era creato con la struttura, a mio avviso volano indispensabile per l’implementazione di idee progettuali ottimali per lo sviluppo infrastrutturale di Campobasso. Oggi, d’altro canto, seppur è trascorso quasi un anno dal nuovo mandato amministrativo, assistiamo ad un lassismo procedurale che sta andando di pari passo con uno scollamento con il tessuto sociale ed economico della città che non si può fare a meno di sottolineare. Entrando nel merito, mi piacerebbe soffermarmi su due aspetti relativi al tema in esame: l’impostazione della programmazione e gli interventi posti in essere. Dal punto di vista della programmazione è come se la città fosse assente dalle macro scelte regionali (metropolitana leggera, potenziamento ferroviario, edilizia scolastica, completamento dell’assetto viario) che pure stanno facendo i loro passi, ma che vedono proprio il Comune capoluogo fuori da un coinvolgimento di pianificazione territoriale indispensabile per la crescita e lo sviluppo. L’assessore Maio – puntualizza Pascale – è più preso a rispondere a comunicati o riflessioni magari di consiglieri regionali e su argomenti fuori dalla sua competenza amministrativa, piuttosto che impegnato a dare soluzioni tangibili alle difficoltà reali che scaturiscono in città.

Anche nel settore dei Lavori pubblici, pertanto – conclude Pascale -, così come in Urbanistica, è ora di cambiare passo per dare un segnale di ripresa tangibile a questa città”.

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