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Un uomo di grande successo che convince prima se stesso e poi le sue figlie che in Molise la scommessa dell’editoria si può vincere, non so voi, ma io lo definirei un ‘folle’.
Sono trascorsi dieci anni da quando Marciano Ricci, supportato da Sabrina e Mirella, diede vita a Primo Piano Molise. Dieci lunghi anni. Un’idea folle che è costata enormi sacrifici, investimenti e nessun rientro economico, perché è noto che l’editoria è un settore in perenne perdita. Ma sono stati anche dieci anni di grandi soddisfazioni, riconoscimenti, gioie.
Se il signor Ricci ha vinto o meno la scommessa lo hanno deciso da tempo i lettori che ogni giorno ci danno fiducia e ci consentono di mantenere ben saldo il primato delle vendite in Molise. Per me, che indegnamente dirigo da quasi cinque anni questa testata, la sfida l’ha vinta il giorno che ha deciso, con enorme coraggio e amore smisurato per il ‘suo’ Molise, di realizzare una ‘cittadella dell’informazione’: un quotidiano, un’emittente televisiva (Teleregione Molise) e un’emittente radiofonica (Radio Hollywood).
Marciano Ricci, lo scrivo a beneficio di chi non lo conoscesse, è una persona speciale. L’amore per questa terra lo ha indotto alla follia di avventurarsi e vincere nel mondo dell’editoria. Perché lui è uno che le sfide le sa solo vincere. E non lo dice il direttore di Primo Piano, lo confermano i risultati imprenditoriali raggiunti in tutto il mondo. Un successo dietro l’altro, tutti legati da un solo grande filo conduttore: la generosità che fanno di lui un imprenditore diverso, autentico, insuperabile.
Gli editori hanno avuto, tra i tanti, il merito di formare una grande famiglia, giovane e dinamica, fatta di uomini e donne che del mestiere di scrivere, raccontare, hanno fatto una ragione di vita.
Dieci anni non sono tantissimi, ma per la realtà molisana, in cui non mancano avventurieri e chimere, rappresentano un grande traguardo. Un risultato raggiunto grazie ad un sinergico gioco di squadra, dove ognuno ha un ruolo ben definito e le professionalità impiegate vengono quotidianamente valorizzate.
I giornalisti di Primo Piano Molise sono molto fortunati. Davvero. Perché hanno la possibilità – e credetemi non è poco – di farsi governare dalla notizia. Spesso sento parlare di linea editoriale, imposizioni, divieti: a Primo Piano la linea editoriale la detta la notizia, il fatto, la circostanza.
Quando si festeggia un compleanno, è inevitabile guardarsi indietro e meditare. Pensare alle lunghe giornate, le nottate, trascorse in redazione. Le corse nel tentativo di arrivare prima degli altri su una notizia, approfondirla, viverla ancora prima di raccontarla. Nell’era di internet, dei social network, quella del giornalista della carta stampata più che una professione è ormai diventata una missione. Una sfida nella sfida. Pensare che il giornale che stiamo realizzando in queste ore sarà letto domattina, significa arrivare con un giorno di ritardo rispetto ai siti di informazione on line. Eppure, c’è chi continua a preferire il profumo, la sensazione che fornisce la carta, i polpastrelli anneriti dall’inchiostro tipografico al clic della tastiera, allo smartphone al tablet. Certo, immaginare di andare in edicola con le stesse notizie reperibili il giorno prima in rete sarebbe inutile. La nostra sfida quotidiana sta nell’approfondimento, nell’attendibilità di quello che scriviamo, nei dettagli. E i lettori lo percepiscono perché sanno distinguere tra il marasma che regna sul web e l’informazione puntuale, precisa, dettagliata. Per questo è importante affidarsi a un organo d’informazione che ha una struttura, una redazione. Un editore serio, che ci crede. Che fornisce i mezzi necessari e mette nelle condizioni i giornalisti di fare bene il proprio lavoro. Che non ne condiziona le scelte, che non influisce nella vita di redazione.
Mi piace paragonare Primo Piano Molise ad una catena, dove ogni anello è importante tanto quanto quello che lo precede e quello che lo segue. Mi piace, allo stesso modo, ricordare – per tutti i dieci anni trascorsi – due particolari eventi che hanno segnato la vita professionale di ognuno di noi. Due avvenimenti per i quali c’abbiamo messo cuore e anima: nel 2012 in occasione dei dieci anni del sisma di San Giuliano di Puglia e nel 2014 quando papa Francesco ha visitato il Molise. Il terremoto lo abbiamo ricordato con uno speciale di 12 pagine aperto da un fondo a firma di Guido Bertolaso. Per la visita del Papa siamo stati addirittura ‘costretti’, fatto mai avvenuto prima, ad una ristampa dell’edizione del 6 luglio. Due accadimenti che, insieme a tanti altri, hanno plasmato ancor di più una squadra fatta di persone, uomini e donne, prima ancora che giornalisti. A loro dico grazie. Li abbraccio con fraterno amore e infinita stima, uno ad uno.
Agli editori chiedo di continuare a credere nel Molise.
Ai lettori di Primo Piano, che sono la nostra forza, assicuro impegno, costanza e imparzialità: barra a dritta e avanti tutta. E buon compleanno a noi!
Luca Colella, direttore responsabile