C’è chi non riesce a dimenticare il chioschetto alla fermata di Maelbeek dove ogni giorno prende il panino nella pausa pranzo. E spera che ai proprietari, diventati suoi amici, non sia accaduto nulla. Chi mai come questa volta, quando riuscirà a rientrare in Molise, proverà piacere a riabbracciare la sua famiglia. Chi a Bruxelles c’era e ha perso il treno per un ritardo sciocco, evitabile. Che gli ha risparmiato sangue e paura. Forse gli ha salvato la vita. Perché ha preso un convoglio diverso della metro, o perché all’aeroporto non è riuscito ad arrivare.

Su Primo Piano in edicola domani, 23 marzo, uno speciale dedicato all’inferno scatenato nel cuore dell’Europa dall’Isis che ha rivendicato gli attentati. Le voci dei tanti molisani che vivono o lavorano nella Capitale del Belgio e dell’Ue, che ieri si è trasformata in una città blindata e deserta in centro. Moltissimi sono giovani. Insieme ai commenti delle istituzioni, colpite anche per l’estrema vicinanza dell’esplosione nella metropolitana alla sede della Regione Molise in Rue de Toulouse.

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