L’associazione ‘Primo marzo Molise’ ha espresso in un comunicato la propria condanna all’intesa fra Bruxelles e la Turchia per il contenimento dei profughi in fuga dalla Siria devastata dalla guerra. Questo il testo:
Quanto deciso a Bruxelles rappresenta il più grande piano di deportazione e concentramento mai concepito dalla fine della seconda guerra mondiale, è l’ultima vergogna della politica del filo spinato che i governi d’Europa praticano da mesi, in spregio a qualsiasi principio umanitario e in barba agli stessi trattati europei.
È un accordo che in sostanza prevede l’espulsione dalle coste greche di migliaia di profughi e migranti, con destinazione Turchia. Il prezzo pagato dall’Ue alla Turchia è davvero notevole, e a nulla serve il coro ottimista dei presidenti, costretti a firmare una sostanziale deportazione di migliaia e migliaia di profughi. L’alto Commissariato delle Nazioni unite, insieme con decine di organizzazioni umanitarie, ha già espresso la propria durissima indignazione, e l’amarezza per una decisione insensata e contraria a ogni procedura di tutela dei profughi prevista dai trattati internazionali.
Devono essere protette le persone, non le frontiere. Questo accordo creerà solo maggiori incertezze per le migliaia di profughi che sono bloccati nel fango, al freddo.
La Turchia non può essere considerata un ‘paese sicuro’ per i profughi, come ipocritamente dichiarano i governanti europei. Il suo governo non è in grado di garantire la sicurezza e la libertà nemmeno per i suoi cittadini: da mesi massacra la minoranza curda, incarcera e inquisisce i giornalisti, i magistrati, i sindacalisti e i docenti universitari.
È vergognoso che l’Europa finanzi Ankara perché trattenga i profughi. L’Europa libera di Schengen, l’Europa dell’accoglienza e dei ‘buoni principi’ è una parvenza dietro cui si nasconde il suo fondamento neoliberista finalizzato a tutelare proprietà e benessere delle classi dominanti a scapito degli oppressi che, dentro e fuori i propri confini, lottano per la sopravvivenza. E ancora più grave è che “i soldi che l’Europa dà alla Turchia di Erdogan non serviranno ad aiutare i profughi, ma andranno a finanziare la guerra in Siria contro le forze di autodifesa dello Ypj e Ypg (curdo siriani, ndr) che da anni contrastano l’avanzata di Isis-Daesh e la devastazione dei territori del sud est turco”, a maggioranza curda, “dove vige costantemente il coprifuoco” imposto dall’esercito turco. Insomma, “come accade da 100 anni, il popolo curdo viene ancora una volta sacrificato in nome dei reciproci interessi di Europa e Turchia”.