Da venerdì scorso in città, è proprio il caso di dirlo, si respira un’aria diversa. Il profumo del ‘cibo di strada’ ha inondato piazza Prefettura. Sapori da ogni parte d’Italia e anche dall’estero per la prima edizione dello Streetfood Village. Una novità per Campobasso che non ha mai ospitato un evento di questo genere, che è invece ormai una consuetudine lungo tutto lo Stivale. Ma la risposta dei campobassani è stata più che positiva. Nonostante il ‘molisano doc’ sia particolarmente legato alla propria tradizione gastronomica, e tendenzialmente restio alla sperimentazione in cucina, la curiosità di assaggiare il lampredotto toscano, o il pastin di Belluno, fino al kefto dell’Etiopa ha preso il sopravvento ed ha azzerato ogni pregiudizio. Ma a sorprendere più dei sapori, sono le storie che si nascondono dietro ai banconi, alle griglie e alle friggitrici. Come quella di Paolo e Sara, una coppia toscana titolare dello stand del ‘Kurtoskalacs’, un dolce tipico ungherese. Due persone cordiali e disponibili, che dopo 17 anni passati a gestire un negozio di camice ed uno di ricami fatti a mano, hanno avuto il coraggio di “buttarsi” in una nuova avventura e di reinventarsi. “Un’idea nata quasi per scherzo un anno fa”, ci racconta Paolo mentre prepara lo stand. “Siamo stati in vacanza in Ungheria e siamo rimasti colpiti da questo piatto, che lì si mangia anche 5 volte al giorno. Abbiamo così deciso di dedicarci al cibo e girare per l’Italia”.
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