“Il reddito di inclusione attiva non ha nulla a che fare con l’assessorato alla Sanità, ma è una funzione che la legge 328/2000 e l’allegata legge regionale 13/2014 assegnano ai Comuni. Sono gli Ambiti territoriali di zona ad approvare le linee di intervento nella Conferenza dei Sindaci per il contrasto alla povertà seguendo il disposto della legge 13/2014 e del Piano sociale regionale 2016-2018”.
I Cristiano sociali continuano così la loro battaglia sul tema.
“Non è in discussione l’utilità e l’opportunità di integrare il settore sociosanitario – affermano – tanto è vero che l’articolo 43 della legge 13/2014 ne fa esplicito riferimento, ma non si può confondere quella singola parte della norma con la tutela dei minori, l’accoglienza dei migranti, il contrasto alla violenza di genere, le pari opportunità, il diritto allo studio, il sostegno alla mobilità sul trasporto pubblico e con le politiche per la famiglia”.