Essere socialista vuol dire essere riformatore. “E da Calamandrei (storico, intellettuale, avvocato, fondatore del Partito d’Azione, ndr) che il nostro partito insegue il superamento del bicameralismo perfetto, è una nostra battaglia che portiamo avanti da molto tempo”, le parole del segretario del Psi Marcello Miniscalco nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Campobasso per dire sì al referendum costituzionale.
I socialisti diranno sì, inoltre, per depotenziare il Senato e rendere più snella l’approvazione delle leggi, per dare più stabilità all’azione del Governo in parlamento, per limitare l’uso dei decreti legge ai soli casi di reale urgenza, per razionalizzare le competenze tra Stato e Regioni senza confusioni o conflitti di competenze. E ancora: sì per ridurre il quorum dei referendum abrogativi, per introdurre il referendum propositivo e di indirizzo che consenta al corpo elettorale di determinare le politiche pubbliche, per sottoporre le leggi elettorali al giudizio di legittimità costituzionale, per ridurre i costi della politica regionale con i consiglieri che percepiranno lo stesso stipendio del sindaco del capoluogo di regione, per semplificare i livelli di governo territoriali.