La Gran Bretagna è al terzo posto nel mondo e al secondo in Europa per importazione di cibo italiano. L’anno scorso le vendite di prosecco hanno superato quelle di champagne. I sudditi di sua maestà amano l’enogastronomia italiana. Aldo Mazzocco, che ha lasciato il Molise per Londra dove è ad (Ceo) dell’azienda Bellavita, riflette sulla Brexit partendo da qui.

“In queste ore molti parlano di imposizione di dazi sulla merce in entrata, vorrei riflettere invece su un dato: il 50% dell’export inglese è destinato ai Paesi europei, quindi se il Regno Unito pensa di mettere dazi in entrata dovrà aspettarseli anche sui propri beni in entrata nell’Ue”.

Mazzocco è fiducioso per l’agroalimentare italiano e tranquillo riguardo alla sua azienda che lavora proprio nel settore. Addirittura, la svalutazione della sterlina in questa fase iniziale potrebbe agevolare i suoi clienti “nell’investire a prezzi più comodi nei nostri mercati di riferimento: Uk, Usa, Benelux, Polonia e Giappone”. Discorso diverso per il manifatturiero dove “gli inglesi sono degli ottimi assemblatori e di sicuro vorranno proteggere le loro produzioni”.

La campagna mediatica referendaria, invece, è stata “politicamente scorretta proprio nel Paese che ha coniato il termine contrario. Sostenuta da Farage con una moltitudine di bugie sui fondi europei e su quanto l’Europa prende dal Regno Unito. Impostata sull’odio per il prossimo che ruba il tuo lavoro, spende i soldi della tua sanità fino a toccare punte di isterismo che sfociano in tragedia con l’omicidio della giovane deputata europeista Jo Cox”. Ma è stato anche un voto “contro il mal governo di Cameron, che non ha saputo gestire in tempo il malcontento generale per l’emigrazione e ‘invasione’ di spagnoli, italiani, polacchi, greci”. Però “nessuno – dice ancora a Primo Piano – ha parlato delle migliaia di posti di lavoro persi per le banche che potenzialmente chiuderanno o sposteranno le loro sedi in uffici europei. La finanza è il settore più a rischio, credo che si spegneranno le luci in molti palazzi di vetro della City”.

Ora il rischio più grande è il contagio. In Francia e Olanda. E come andranno le cose in Spagna dove si vota domenica? “Podemos o non podemos? È troppo tardi per salvare Madrid dall’ondata? Tra 48 ore – ragiona Mazzocco – avremo un chiodo dove appendere il quadro iberico”.

Infine, il cuore. E il sogno spezzato. “È stato negato il diritto ai giovani inglesi di vivere e lavorare liberamente in 27 Paesi europei, di fare libere esperienze in una Europa unita e libera, così come la voleva Altiero Spinelli. Per noi italiani che lavoriamo qui non credo cambierà molto, ma sapere che alla dogana di Gatwick da domani dovrò prendere il corridoio ‘All passport’ e non più ‘Home Passport’… beh, questo mi ferisce un po’…”.

 

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