La presidente dell’Api Molise (Associazione della Piccola e Media Industria) Vittoria Beccia ha avuto un colloquio telefonico con la Direzione Generale della CONFAPI (Confederazione di appartenenza nazionale), affinché venga disposta la sospensione del canone Rai per chi possiede pc o smartphone e venga adottata l’eliminazione di questa misura dalla legislazione vigente.
“Si tratta di una richiesta ingiusta e priva di fondamento” – ha commentato la Beccia. “Dopotutto parliamo del ripescaggio di una norma del 1938, epoca in cui certo non si conoscevano i personal computer. Oltretutto con il pc gli imprenditori e i professionisti lavorano, non utilizzano certo questi strumenti per guardare i programmi tv. Questa iniziativa non fa altro che deprimere i consumi, nonostante la conclamata deducibilità dal reddito d’impresa”.
Secondo l’API Molise, “è stata varata un’ulteriore misura depressiva là dove si dovrebbero attivare meccanismi di incentivazione per l’acquisto di strumenti tecnologici per uso aziendale; peraltro le cifre richieste, che arrivano fino a 6.000 euro, appaiono abnormi e prive di giustificazioni in un momento come questo in cui la Pubblica Amministrazione non paga più e le banche hanno chiuso definitivamente i rubinetti del credito nonostante le liquidità ricevute dalla BCE”.