Un ordine del giorno ‘per contenere e affrontare l’emergenza legata al sovrannumero di cinghiali che, in regione, producono danni al patrimonio agricolo per un ammontare di 500mila euro l’anno e a livello zootecnico per quasi tre milioni di euro nell’ultimo quinquennio’.
È quello protocollato dal consigliere regionale con delega alla caccia Cristiano Di Pietro dopo l’allarme lanciato – a livello nazionale – da Coldiretti.
“A rischio – ha rimarcato Di Pietro – non ci sono solo le coltivazioni, ma anche l’assetto idrogeologico e lo stesso ecosistema, sconvolto dalla presenza eccessiva dei selvatici ormai fuori controllo, senza dimenticare le preoccupazioni sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati e i numerosi incidenti stradali. Da qui la decisione di chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale presso il Governo nazionale con proroga dei termini del periodo di abbattimento per il contenimento della specie cinghiale”.