Il Movimento Regionale dei Cristiano Sociali, insieme ai volontari e agli operatori di associazioni no-profit, strutture di accoglienza e case famiglia, ha promosso una petizione popolare per rilanciare l’attenzione delle istituzioni nazionali, regionali e locali sulle Politiche Sociali, al fine di consolidare, potenziare e implementare gli interventi a sostegno degli esclusi, contrastare la povertà, aiutare i soggetti fragili e attivare percorsi di inclusione attiva.
Nel corso della mobilitazione sono state raccolte 1.000 firme su tutto il territorio regionale e per domani 5 settembre alle ore 10.30, presso la Sala Gialla della Provincia di Isernia, alla presenza del Presidente Lorenzo Coia, del Sindaco Giacomo D’Apollonio, del Presidente dell’Anci Pompilio Sciulli, del Presidente dell’ANMIL di Isernia e di diversi esperti, operatori, volontari e studiosi, è prevista la presentazione di una proposta che mira a strutturare una vasta alleanza a sostegno del rilancio degli interventi sul sociale. In questi giorni parte la campagna nazionale sul Sostegno all’Inclusione Attiva ed i soggetti più poveri potranno presentare domanda per accedere al SIA anche in Molise, che ha avuto assegnati 4,8 milioni di euro dallo Stato e potrà erogare una media di 300 euro al mese per un anno ad oltre 1.800 famiglie in difficoltà. Per rendere fruibile il SIA ai cittadini poveri del Molise occorre far funzionare la rete delle strutture pubbliche chiamate ad esaminare ed accogliere le domande tra Ambiti Territoriali di Zona, Centri per l’Impiego, Comuni, INPS, Province e Regione. Vanno superate le difficoltà tecniche ed amministrative che hanno determinato ritardi nell’erogazione del Reddito Minimo stanziato nel 2015 e nei pagamenti per i 426 non autosufficienti per il semestre dicembre 2015 – maggio 2016. Bisogna accelerare l’approntamento dei bandi europei per 12 milioni di euro per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale e l’integrazione dei soggetti svantaggiati. Ci sono strumenti utilizzati con successo in passato, e che si possono rilanciare, come le borse lavoro che nel 2015 hanno offerto 6 mesi di impegno a 1.400 persone per 500 euro mensili da parte dei comuni con una serie di benefici per le attività svolte in quelle realtà territoriali. Potenziare la rete degli aiuti contro gli sfratti per morosità incolpevole, sostenere le reti del Banco della Solidarietà per la colletta alimentare, includere i diversamente abili attraverso percorsi di formazione, apprendimento, qualificazione e lavoro, sostenuti dalle strutture pubbliche coordinate a livello regionale. Le misure disponibili per aiutare le fasce più deboli possono trarre spunto dal Piano Regionale Sociale 2016-2018 approvato dal Consiglio Regionale il 1 dicembre 2015, dal Regolamento sulle Politiche Sociale n.1/2015 e dalla Legge Regionale n. 13 del 6 maggio 2014. Ci sono tutti i presupposti per un salto in avanti in termini di dignità. umanità e riconoscimento di diritti di cittadinanza.