“Scuole sicure, storia di un dramma annunciato”: ci va giù pesante il segretario regionale della Flc Cgil, Pino La Fratta. La querelle sullo spostamento della scuola di via D’’Amato dà lo spunto per analizzare la situazione degli istituti di tutta Campobasso.

“Tra i tanti, il caso della scuola primaria di via D’Amato a Campobasso è emblematico: una scuola ristrutturata con ben 400 mila euro nel 2012 viene chiusa a soli dieci giorni dall’inizio delle lezioni – spiega il sindacato -. Ovviamente si scatena il caos: mentre i genitori si affrettano ad iscrivere i propri figli altrove, si cercano soluzioni di emergenza. La sistemazione più semplice, quella della “Enrico D’Ovidio” di via Roma, viene scartata dietro pressione dei genitori della “Guerrizio”, che insistono nel richiedere una sistemazione “sicura”. La domanda però a questo punto sorge spontanea: se le aule della “Casa della Scuola” di via Roma non sono sicure per gli alunni della “Guerrizio”, perché dovrebbero esserlo per gli alunni ed i lavoratori della D’Ovidio? E ancora: come è possibile pensare di poter andare avanti con i “doppi turni” presso altre strutture scolastiche, che, tra l’altro, hanno già programmato la loro offerta formativa anche pomeridiana? La vicenda, in assenza di una programmazione regionale dell’offerta formativa e di un piano di dimensionamento scolastico, rischia di degenerare e già sta portando un allarme sociale tra tutti gli interessati. Nel frattempo, sono circa 90 le richieste di nulla osta ricevute dalla “Guerrizio”, con il rischio che a breve l’intera scuola scompaia, fagocitata da altri Istituti che ad oggi non hanno organico a sufficienza nemmeno per i loro iscritti”.

Insomma alunni con la valigia in mano e pronti a iscriversi altrove, mentre la situazione diventa sempre più incandescente.

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