Chiuso il campo di accoglienza a Torrita, la Protezione civile molisana torna a casa. Un grazie per l’impegno è arrivato da Salvatore Ciocca, consigliere delegato proprio alla Protezione civile.
“Concretezza, professionalità ma anche tanto cuore, sensibilità e capacità d’ascolto. Le donne e gli uomini del Servizio regionale di Protezione Civile e delle numerose associazioni di volontariato accreditate, che faranno ritorno a casa dopo un impegnativo periodo trascorso nelle zone terremotate di Amatrice, sono il simbolo di un Molise attento, accorto e autentico.
Sono terminate stamattina le operazioni di smantellamento del campo allestito a Torrita ed è previsto per oggi stesso il rientro della colonna mobile della Protezione Civile del Molise che, fin dalle prime ore successive al sisma del Centro Italia, è stata subito operativa nei luoghi colpiti dal terremoto.
A tutti loro – che si sono adoperati in questo periodo, con diverse mansioni e responsabilità, per supportare migliaia di persone che hanno perso affetti e sicurezze – non può che andare il nostro ringraziamento più sincero.
L’aver patito 14 anni fa gli effetti devastanti del terremoto – quelli materiali e quelli psicologici – ci ha reso più sensibili, accorti e preparati ad accogliere e sostenere – in ogni modo possibile – chi sta vivendo il dramma provocato dal sisma.
Il personale ringraziamento, anche a nome del presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, per l’ottimo lavoro fatto, quindi, al direttore del Servizio regionale di Protezione Civile, il dottor Gino Cardarelli, che ha saputo coordinare in maniera egregia i 50 giorni trascorsi al campo di Torrita; al responsabile dello stesso, il dottor Angelo Del Gesso, che non ha mai ceduto di fronte alle difficoltà che si sono paventate; a tutti i dipendenti che sono stati operativi e fattivi nell’allestimento e nel rispondere alle esigenze degli sfollati; ai volontari delle associazioni intervenute, il cuore pulsante dell’accoglienza e ai tantissimi molisani che in questi mesi hanno provveduto a raccolte spontanee di denaro, cibo, vestiario e beni di prima necessità”.