Questa mattina il movimento Coscienza Civica ha depositato presso il Tar Lazio l’atto di intervento ad adiuvandum nel giudizio per l’annullamento, previa sospensione, del quesito referendario. Il movimento civico, cui aderiscono Sindaci – tra cui quelli di Roccamandolfi, Giacomo Lombardi, di Campochiaro, Antonio Carlone, di Campodipietra, Peppe Notartommaso – e numerosi amministratori locali delle province di Campobasso e di Isernia, dopo il convegno del 24 settembre a Campobasso con Alessandro Pace, presidente del Comitato Nazionale per il No, sarà dunque presente all’udienza di lunedì 17 ottobre, innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, rappresentato dagli avvocati Pino Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano.
Ad esser ritenuto illegittimo e fuorviante è il Dpr del 27 settembre che ha indetto il referendum popolare perché menziona soltanto alcune delle modifiche apportate alla Carta, peraltro senza indicare gli articoli della Costituzione modificati, e dunque traendo in inganno gli elettori su un testo che, per molti aspetti, costituisce più un elenco di ‘auspici’ che non una effettiva rappresentazione degli effetti della riforma. Per questo, il giudizio al Tar mira ad ottenere la sospensione cautelare dell’esecuzione del decreto, al fine di indurre una modifica della formulazione, con conseguente slittamento della data del 4 dicembre.