«E’ prassi dell’Atm non pagare i dipendenti». Così i sindacati nel corso del presidio di piazza Prefettura stamattina a Campobasso.
I rappresentanti di Faisa-Cisal, Fit-Cisl, Uilt e Ugl dopo aver spiegato ai giornalisti le ragioni della protesta degli autisti hanno incontrato il Prefetto di Campobasso, Francesco Paolo Di Menna, al quale hanno chiesto di intervenire e trattare con la Regione per risolvere «una situazione che rischia di incancrenirsi con decine di famiglie che sono in difficoltà e allo stremo delle forze».
Due le soluzioni prospettate al rappresentante del Governo. La prima: una determina vincolata al pagamento degli stipendi arretrati. La seconda: l’intervento sostitutivo dell’ente committente (nel caso di specie la Regione) che entro quindici giorni può sostituirsi alla ditta inadempiente e pagare le retribuzioni.
Ma quello degli stipendi non è l’unico problema di Atm. I sindacati, che mercoledì saranno in consiglio regionale per continuare la protesta, denunciano altre violazioni, come il mancato versamento dei fondi previdenziali: «Sono due anni che non vengono pagati – spiega Pasquale Giglio della Faisa Cisal – l’azienda si sta finanziando con il futuro pensionistico dei lavoratori. Inoltre – rincara la dose – ci sono palesi violazioni sui riposi degli autisti».