“Ci stiamo muovendo per organizzare una manifestazione, ci vogliono i tempi tecnici per organizzarla. Funzionerà, nel senso che saremo in grado di farci sentire, se sarà fortemente partecipata e se terrà fuori ogni tipo di strumentalizzazione politica. Dovremo essere genitori, figli, nonni, insegnanti, personale scolastico in generale e tutti i cittadini che si sentiranno partecipi di un problema che riguarda tutta la collettività”: le mamme di Isernia si mobilitano. La forte scossa di terremoto che ha svegliato il Molise questa mattina ha riportato sotto la lente d’ingrandimento la questione scuole. E a Isernia, così come a Campobasso sale la tensione.
Nel capoluogo pentro. Le mamme hanno apertamente chiesto al presidente della Provincia, Lorenzo Coia, di “tirare fuori i documenti” sull’agibilità delle strutture di propria competenza. Le mamme non credono più che il problema sia circoscritto solo degli edifici comunali. Anche le strutture che ospitano le scuole superiori sono sotto stretto esame. Il pressing nei confronti di Coia diventa sempre più incessante: adesso i genitori vogliono l’accesso direttamente alla documentazione dei singoli istituti.
A Campobasso. Stessi problemi anche nel capoluogo di regione dove le scuole chiuse aumentano sempre più. Al momento la situazione più calda è quella legata all’istituto di via Leopardi, ma le nuove scosse hanno portato nuovo scompiglio anche tra gli altri genitori. Il problema della sicurezza scolastica torna ad essere al centro dell’attenzione. E domani non è escluso che possa esserci una nuova ondata di assenze in classe dettate dalla paura.