Ferri arrugginiti, porte corrose dalla ruggine, fari rotti e luci spente. E persino topi. Una situazione di degrado e insalubrità che caratterizza non una zona abbandonata della città ma la Casa Circondariale di Larino e, in particolare, il muro di cinta dove gli Agenti di Polizia Penitenziaria svolgono il servizio di sentinella. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
“Ci si dovrebbe vergognare per come viene lasciato allo sbando il Personale di Polizia Penitenziaria, in condizioni insalubri, indecenti e vergognose: e invece non sembra fregare a nessuno come vengono bistrattati gli agenti di servizio sul muro di cinta del carcere larinese”, denuncia Luigi Frangione, Segretario regionale per il Molise del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “Stanotte un poliziotto penitenziario di servizio ha dovuto addirittura uccidere un topo abbastanza grosso che si trovava nel camminamento delle sentinelle! E’ una indecenza, tanto più perché il Sappe denuncia questa situazione incivile di trascuratezza e degrado dal 2012. Stiamo parlando di poliziotti che fanno servizio tra ferri arrugginiti, infiltrazioni d’acqua, citofono non funzionante, luci del camminamento e fari esterni di controllo spenti. Una situazione assurda, da tempo ben nota a tutti – per primi a provveditore interregionale, direttore e comandante di reparto – – ma che non ha ancora scandalosamente trovato una soluzione. E non si capisce perché”.
Il segretario generale del Sappe Donato Capece annuncia una dettagliata nota ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma.
“Le istituzioni si dovrebbero vergognare per come vengono trattati i poliziotti in carcere a Larino e per le pessime condizioni nelle quali sono costretti a lavorare sul muro di cinta. Il degrado del carcere di Larino è dunque vergognoso e il Sappe, come primo e più rappresentativo Sindacato della Polizia Penitenziaria, rappresenterà oggi stesso ai vertici nazionali e regionali dell’Amministrazione Penitenziaria tutte queste criticità, sollecitando urgenti ed adeguati interventi”