Anche la deputata termolese del Pd Laura Venittelli interviene in merito alla perimetrazione dell’area di crisi non complessa.
«La scelta dei Comuni da inserire nel perimetro di applicazione dell’area di crisi non complessa – afferma l’esponente dem – non ha di certo messo d’accordo tutti. Tuttavia, non è fomentando polemiche dal giorno dopo la deliberazione della giunta regionale del Molise che si risolvono i problemi di sviluppo delle zone più depresse. Affermo questo poiché era chiaro, come enunciato anche nella conferenza di inizio ottobre nella sala consiliare di Termoli, che questo strumento normativo dovesse servire in primis per sostenere un programma di rilancio dell’economia del basso Molise, territorio escluso per la gran parte dall’area di crisi complessa. Tuttavia, non si può non registrare una inerzia da parte di quegli enti locali che nulla hanno fatto per perorare la propria causa e che oggi mandano avanti gli esponenti politici di turno a lamentarsi. Il sistema Molise, chiamiamolo così, deve originare una concertazione ampia dei livelli localistici e distrettuali, per poter prevedere insediamenti non fini a se stessi, ma capaci di ricucire le varie territorialità, perseguendo l’unico fine utile a tutti: lo sviluppo economico e occupazionale. L’auspicio, e concludo, è che ora ci siano importanti manifestazioni d’interesse per i Comuni associati a quest’area di crisi diversa, magari ipotizzando interventi paralleli in quelle zone adiacenti rimaste scoperte che potrebbero beneficiare di un effetto traino, senza dimenticare che la prima preoccupazione dovrà essere quella relativa a investitori che tolgano dalle sabbie mobili del doppio fallimento il sito dello Zuccherificio del Molise, aprendo a una riconversione agro-industriale reale, che inneschi un modello di sviluppo per l’intera filiera rurale».