Pasquale Guarracino, Segretario Generale della UILTuCS Molise, prende spunto dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rilasciate a Frosinone in merito alle scelte dei consiglieri regionali del Pd molisano sul referendum, volte ad esclusiva tutela dei loro privilegi, per inviargli una lettera aperta, e lo fa con una missiva in cui appoggia il premier.
«Caro Matteo – si legge – per una volta hai ragione tu: i consiglieri regionali del PD – e non solo – pensano soltanto a difendere i privilegi di casta e si tengono a debita distanza da tutti i problemi presenti nella nostra regione. Nonostante lotte intestine all’interno del partito, un argomento trova tutti d’accordo: la difesa dei propri interessi. Caro Matteo, proverò a farti un’analisi di pochi, ma rilevanti, episodi, che danno conferma al tuo ed al mio pensiero. L’Assessore al lavoro della Regione Molise, almeno fino all’inizio dell’anno in corso, è stato eletto per ben due volte nelle file del PD: da Assessore non ha trovato alcuna soluzione alle decine e decine di vertenze aperte sul territorio molisano: ora da semplice Consigliere, sembra avere di nuovo in tasca tutte le soluzioni, pronto ad affrontare una nuova campagna elettorale, per essere eletto non tra gli scranni del tuo partito. Caro Matteo, oggi, nonostante siano trascorsi mesi dalle dimissioni dell’Assessore al Lavoro, l’Esecutivo non ha ritenuto, in un momento in cui si aggrava il dramma sociale, di dare una guida politica al settore lavoro: noi rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali lamentiamo l’inadeguatezza di una parte dei tecnici e dei dirigenti regionali che non convocano riunioni, non per dibattere di alta strategia politica, ma neppure per discutere di quel che resta degli ammortizzatori sociali, dopo il tuo disastroso intervento. Caro Matteo, oggi il panorama è questo, e mi limito ai settori di cui, quotidianamente, con non pochi sacrifici, cerco di occuparmi. Ci sono uffici pubblici aperti, come i Centri per l’impiego, dove l’affluenza di persone è notevole, che non hanno il servizio di pulizie, con tutte le dannose conseguenze, per la salute degli impiegati e dell’utenza tutta. Caro Matteo, le sedi degli uffici della Regione continuano a subire tagli per il servizio di pulizie, come se il risanamento del bilancio regionale potesse avvenire decurtando ore a persone che percepiscono 300 euro al mese, e non riducendo al minimo i compensi dei consiglieri regionali, che oggi percepiscono tra gli 11mila ed i 13mila euro al mese».