Il consigliere regionale Michele Petraroia interviene sulla volontà della provincia di mettere all’asta gli edifici della Prefettura e del comando provinciale dei Carabinieri, invitando ad attendere gli esiti del referendum costituzionale del 4 dicembre.
«L’imminente svolgimento – spiega in una nota – confermerà o meno la soppressione delle Province con ogni conseguenza in un senso o nell’altro sull’evoluzione amministrativa, istituzionale, patrimoniale e finanziaria di tali Enti. Nell’ipotesi che venga confermato il superamento delle Province bisognerà individuare modalità, tempi e amministrazioni pubbliche che subentreranno, in tutto o in parte, nell’esercizio di funzioni amministrative, attività e servizi. In caso contrario le Province continueranno ad essere contemplate come Enti riportati nella Costituzione e se ne dovrà tenere conto in termini vincolanti e non facoltativi. Ad ogni modo sarebbe opportuno sospendere la procedura di alienazione di immobili di valore storico, oltre che patrimoniale e finanziario, in attesa di conoscere l’esito del Referendum riservandosi di agire a valle del pronunciamento popolare, così che si possa preservare la proprietà pubblica della sede della Prefettura e di quelle del Comando Provinciale dei Carabinieri. In passato le scelte affrettate della Regione Molise hanno causato la privatizzazione dell’immobile di proprietà del Consorzio Agrario in cui era ubicato l’Assessorato all’Agricoltura consentendo per un importo modesto ad un operatore privato pugliese di acquisire il bene che è rimasto in utilizzo alla Regione Molise con un contratto di fitto non particolarmente vantaggioso. Nella fattispecie del Palazzo della Prefettura ci si trova al cospetto di un edificio dalla forte valenza simbolica oltre che storica per la nostra città e per l’intero Molise. Non mi soffermo sulle ragioni contrarie all’ipotesi di alienazione verso privati della Caserma Testa e del Palazzo della Prefettura perché sono facilmente intuibili e sollecito ogni e diversa soluzione transattiva da approfondire immediatamente dopo lo svolgimento del referendum».