Il Molise non blocca il progresso, è colpa del progetto piuttosto. A intervenire nella querelle tra l’ex ministro Lupi e la Regione è il comitato “Cittadini in rete” che spiega: “La Regione Molise non ha vietato il Progetto del raddoppio ferroviario Termoli – Lesina: il Progetto è talmente superficiale e impattante che non solo i cittadini di Termoli e di Campomarino ma addirittura due ministeri della Repubblica Italiana lo hanno bocciato. Infatti, il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare lo ha bocciato nel 2004, e il ministero dei Beni Culturali e del Turismo lo ha bocciato nel 2010. L’ex ministro Lupi era Ministro competente quando nel 2015, è stato perpetrato un danno gravissimo alla cittadinanza termolese: il Progetto del raddoppio è stato spezzettato da RFI s.p.a. in 3 lotti che non comprendono il centro cittadino di Termoli (altrimenti la bocciatura sarebbe stata la terza). In questo modo a Termoli e a Campomarino verrebbero imposti più di 12 km di barriere antirumore alte 7.50 metri dislocate in maniera continua su tutto il centro cittadino di Termoli fino alla stazione di Campomarino, e poiché il rumore non sarebbe sanato verrebbe imposto il cambio delle finestre dei cittadini esposti con finestre con ricambio d’aria incorporato, ma da tenere sempre chiuse.
Tra i motivi espressi che hanno indotto i 2 Ministeri a bocciare il Progetto del raddoppio Termoli – Lesina c’è che “il Progetto non tiene conto della componente salute” – “il Progetto non tiene conto dell’ ulteriore divisione urbanistica della città di Termoli che invece di ricucire il tessuto urbano lo divide ulteriormente” – dall’esame della componente rumore: “Nel caso in esame, visto l’elevato numero di superamenti previsti anche post-mitigazione, e per i quali si prevede l’adozione di interventi diretti sui ricettori, si prefigura una significativo interessamento della popolazione”.