“Aumenta il numero delle persone che, non sapendo dare contezza della loro presenza nei nostri Comuni, vengono raggiunti dall’ordine del Questore di abbandonarne i territori, e di non farvi più ritorno sino a tre anni”. A segnalarlo è proprio la Questura di Campobasso, che in una nota alla stampa ha sottolineato l’importanza del ‘‘‘‘foglio di via’ come “scudo per la sicurezza del Molise”.
“Nella nostra Regione, nella quale l’indice di criminalità è tra i più bassi d’Italia, si verifica , con frequenza crescente, che il suo territorio sia meta di ‘‘‘‘incursioni’ da parte di criminali – connazionali e stranieri – che periodicamente vi giungono da altrove, facendo impennare il numero soprattutto dei furti e delle truffe” – si legge nella nota. “Non sono stati pochi, specie nell’ultimo periodo, i casi in cui, grazie anche alla collaborazione tra cittadini e Forze di Polizia, è stato possibile cogliere tali soggetti in flagranza di reato, con il loro conseguente arresto ed il loro deferimento all’Autorità Giudiziaria”.
“Parallelamente all’attività di repressione, però, anche quella di prevenzione sta dando buoni frutti, contribuendo a comprimere il numero dei reati ed assicurando al Molise quel trend di vivibilità consona all’elevato grado di civiltà dei suoi abitanti. Nel corso dei servizi di controllo del territorio, ma anche nell’ambito di più mirate attività di polizia, sono stati infatti rintracciati, in diversi comuni della Provincia, numerosi soggetti residenti in altre Regioni e per i quali, il controllo effettuato presso la banca dati del Ministero dell’Interno, ha fatto emergere pregiudizi penali e di polizia, spesso riguardanti proprio i reati di furto e di truffa. Alla richiesta di specificare il motivo della loro presenza sul territorio del comune nel quale si trovavano, gli stessi non riuscivano a darne una convincente ragione”.
“In tali occasioni – ha fatto sapere la Questura – la loro situazione è stata prontamente segnalata, dalle unità operative della Polizia di Stato o dell’Arma dei Carabinieri, al Questore di Campobasso che, nella sua veste di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, dopo aver di volta in volta esaminato le circostanze di luogo e di fatto riferite dagli operanti e dopo aver approfondito l’esame delle qualità soggettive della persona rintracciata ha, in numerosi casi, adottato lo specifico provvedimento, noto come ‘‘‘‘foglio di via obbligatorio’. Il soggetto destinatario ha così dovuto abbandonare il territorio sul quale era stato rintracciato ed ha dovuto raggiungere il comune di residenza, restando inibito il suo rientro nella località di rintraccio per un periodo sino a tre anni”.
Dall’inizio dell’anno, il Questore ha già adottato 45 decreti di ‘rimpatrio’ (15 su segnalazione della Polizia di Stato, che le ha rintracciate a Campobasso e Termoli; e 30 su segnalazione dei vari Comandi di Compagnia e di Stazione dei Carabinieri, rintracciati nei comuni di Campobasso,Termoli, Boiano, Ururi, Montagano, Petrella Tifernina, Lupara, Lucito, Tavenna, Trivento, Guglionesi, Sepino, Colletorto, Montecilfone, Castropignano). “L’efficacia di tale strumento ha indotto la Questura, quale Ufficio Provinciale di Pubblica Sicurezza, a promuovere, in materia, appositi corsi di aggiornamento la cui frequenza sarà aperta anche al personale della Polizia Municipale della Provincia di Campobasso. Essenziale, per una sempre più intensa e stringente attività di salvaguardia del nostro territorio, appare infatti l’apporto di tali Corpi, i quali, nell’espletamento dei relativi compiti di istituto, ben possono imbattersi, in ciascun comune della provincia, in soggetti nei confronti dei quali proporre al Questore l’adozione del foglio di via”.