«I doppi turni finiranno il 15 gennaio?». Non c’è risposta alla richiesta dei genitori degli alunni della Don Milani. Quella data era stata indicata nell’ordine approvato agli inizi di novembre dal Consiglio comunale all’unanimità.

Non ci sono certezze dopo la riunione della commissione Lavori pubblici che si è svolta a Palazzo San Giorgio. Il sindaco Antonio Battista si gioca la sua partita su più fronti: sul tavolo pone una serie di ipotesi, ma senza indicare i tempi. «Oggi non sono in grado di dirli», dichiara davanti ai genitori della scuola di via Leopardi, chiusa lo scorso 3 novembre per motivi di sicurezza. I bambini frequentano le lezioni di pomeriggio alla ‘Igino Petrone’ di via Alfieri. Dopo poco più di un mese sono stravolti, stanchi e a scuola non vogliono più andare.

In cima alla lista delle proposte dell’amministrazione c’è il trasferimento della ‘Don Milani’ nell’edificio di via Scardocchia che da un anno ospita il liceo artistico ‘Manzù’. Un’ipotesi ventilata tempo fa e poi congelata dopo le proteste degli studenti. Ora torna in auge.

Contestualmente i ragazzi dell’artistico verrebbero spostati alla ‘Enrico d’Ovidio’ di via Roma, i cui alunni a loro volta verrebbero ‘dirottati’ nella sede di via Gorizia che nelle prossime settimane sarà messo in sicurezza. I lavori, di poco inferiori ai 100mila euro e previsti all’interno della variazione al bilancio, non sono stati ancora affidati dopo l’ok del Consiglio comunale.

«Stiamo procedendo per individuare delle soluzioni e vogliamo tornare a ragionare con l’artistico», esordisce il sindaco nella riunione della commissione Lavori pubblici.

L’articolo completo domani su Primo Piano. 

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