I piccolo centri sono carichi di pregiudizi. Non si evolvono come fa la vita altrove, nelle grandi città. Eppure anche questo è un pregiudizio. Lo sanno bene a Guardialfiera dove Leon, neonato concepito da una coppie omosessuale (ha due mamme), non ha creato scalpore. Anzi. E’ proprio nei piccoli centri dove l’amore è la normalità che a certe cose – il sesso dei genitori – non si bada, affatto.
La storia di Leon l’hanno raccontata a tutta Italia le sue due mamme. A pubblicarla è Vanity Fair che parla anche di come a Guardialfiera, nello sperduto Molise, l’accoglienza di questa famiglia sia stata ‘calda’ oltre le aspettative.
“Quando siamo partite da Roma ero incerta. Come avrebbe reagito il paese, abitato in buona parte da anziani, molto credenti, all’incontro con due donne strette intorno a una carrozzina? Sarebbero riusciti a rispettare il nostro amore, a salutarci come una famiglia «normale»? Tra un dolce fatto in casa e una tisana, mentre né io né Karole riuscivamo ad allontanarci dalla cucina, quasi tutto il paese ha bussato alla porta, in un commovente andirivieni. Nessuno si è posto il problema di capire come Leon fosse stato concepito o di quale fosse il suo cognome. Nessuno ha messo in discussione il nostro essere madri, nessuno è sembrato preoccupato per il futuro e l’educazione di nostro figlio, che avrà due mamme e nessun papà” spiegano le due mamme.
E ancora: “E anzi, sono state proprio le persone anziane del paese, quelle più pronte ad accoglierci con spontaneità. Come la signora Maria (90 anni e non sentirli) che, avvicinandosi alla carrozzina, ha recitato una poesia a memoria per le due mamme e il loro bambino”.
Tanti auguri alla neo mamme ?