“In un quadro sostanzialmente positivo, soprattutto nel Mezzogiorno, con l’aumento degli investimenti in Ricerca in quasi tutte le regioni italiane, spicca il dato negativo del Molise che, in termini di incidenza sul Pil regionale, vede contrarsi la spesa in Ricerca e Sviluppo”. E’ quanto dichiara Andrea Cutillo, segretario Regionale della Uil Ricerca Università ed Afam commentando l’ultimo Report dell’Istat circa la Ricerca e lo Sviluppo in Italia relativo agli anni 2014-2016. “Eppure, prosegue il segretario, in una regione storicamente caratterizzata da elevati flussi migratori, i giovani che maggiormente e più facilmente trovano lavoro in Molise, e che non sono costretti a lasciare la terra d’origine, sono quelli che sperimentano percorsi formativi specialistici in ricerca ed innovazione”. Da qui l’invito rivolto, da parte della Uil Rua molisana, all’intero mondo imprenditoriale e quello delle Istituzioni Pubbliche a collaborare e ricercare sinergie con gli Enti molisani che, come l’Università ed il Conservatorio, sono produttori di Ricerca.

Un invito che deriva dalla convinzione che i settori di Ricerca, Università ed Afam possano contribuire in maniera determinante allo sviluppo del Molise attraverso la creazione di figure professionali spendibili sul mercato del lavoro, e attraverso la partnership con imprese locali e l’organizzazione di eventi culturali atti a stimolare l’interesse e le coscienze della cittadinanza.

“Anche perché – dichiara Cutillo – il Molise analizzato mediante nuovi indicatori, per esempio quelli relativi al Benessere Equo e Sostenibile che recentemente hanno affiancato strumenti tradizionali di analisi geo-economica (Pil compreso), palesa, in maniera scandita e netta, molti punti di forza della regione in termini di risorse e capitale naturale, cultura, paesaggi e biodiversità;  elementi necessari per fondare un modello di sviluppo alternativo al classico, che è sostenibile sia perché è basato sull’innovazione tecnologica, ma nel rispetto della dimensione umana e ambientale del territorio, sia perché è garante delle risorse naturali e insieme dei redditi e della crescita economica e sociale.

In sintesi, concludono dalla Uil Rua, maggiori investimenti in ricerca consentirebbero alla nostra Regione di avere delle politiche pubbliche in grado di trasformare situazioni comunemente ritenute di svantaggio, tipiche delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia, in opportunità di crescita e di sviluppo, e di valorizzare al meglio la cultura autoctona, ritenuta da più parti la leva strategica in grado di generare una reale riqualificazione urbana e territoriale.

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