La questione è emersa nell’ultimo incontro avuto tra Rsu e dirigenza di Molise Acque: la società della Regione è in rosso e sono troppi i Comuni che non pagano l’acqua che i cittadini, a loro volta, versano nelle casse degli enti. Da qui il sollecito alla Regione affinché adotti tutti gli atti necessari a riscuotere i crediti: in altre parole per i Comuni arriverà a breve il momento di pagare l’acqua.
Dicono i sindacati che “proprio la parte economica dell’ente ha maggiormente creato preoccupazione tra i lavoratori in quanto negli anni si sono verificati sempre bilanci in perdita ovvero, l’anno 2013 si è concluso con un bilancio in perdita di 4 milioni e 200mila euro, rimanendo al 2016 con un patrimonio netto di 3 milioni e 8mila euro. Ai lavoratori che si chiedevano quali fossero le motivazioni dei bilanci in perdita, stante da parte di Molise Acque la fornitura di un bene primario ai Comuni, quale è l’acqua e che viene regolarmente pagata dai cittadini, è stato risposto che probabilmente i Comuni riscuotono i ruoli idrici dai cittadini ma non versano il corrispettivo, peraltro consistente nella tariffa più bassa di tutte le Regioni d’Italia. Sul punto si è precisato che l’Ente/Azienda Molise Acque, unitamente all’Egam, è stata anche richiamata dall’autorità luce-gas e acqua, proprio perché ha la tariffa più bassa e gli è stato richiesto di uniformarla a quella delle altre Regioni. La situazione economica sopra rappresentata si ripercuote negativamente sull’andamento gestionale dell’Ente/Azienda e inevitabilmente anche sul personale dipendente, in quanto se Molise Acque non può pagare più i fornitori questi potrebbero promuovere rivalse ed i loro stipendi potrebbero essere a rischio. La stessa preoccupazione è stata manifestata dai lavoratori in somministrazione che da oltre 10 anni prestano servizio attivo presso Molise Acque, i quali, peraltro, sono ancora in attesa di una eventuale stabilizzazione avendo acquisito esperienze professionali specifiche. Dagli interventi conclusivi dei presenti è emerso che la Regione Molise – proprietaria dell’Azienda – deve intervenire adottando i provvedimenti di sua competenza, quali, primo fra tutti, quello di obbligare i creditori di Molise Acque a saldare i loro debiti, anche per evitare un eventuale danno erariale. Tuttavia, nelle more di quanto sopra, i lavoratori hanno manifestato la volontà di proclamare lo stato di agitazione ed hanno dato mandato ai sindacati presenti alla riunione (CSA e UIL), di chiedere un tavolo sindacale presso il Prefetto di Campobasso al quale dovranno essere invitati l’Amministrazione dell’Ente Azienda Molise Acque, la Regione Molise, l’EGAM, i Sindacati, la RSU ed una rappresentanza dei lavoratori interinali”.