C’è poco o nulla da festeggiare per il Molise. Quello del 2016 sarà un Natale difficile. E la fotografia che viene fuori dalla lettera del segretario regionale del sindacato è drammatica: “Come da tradizione, oggi si festeggia il Santo Natale ed è questa l’occasione per le famiglie italiane e molisane di ritrovarsi tutti insieme scambiandosi auguri ed esprimendo auspici. Almeno questo era il cerimoniale quando la crisi non spaventava più di tanto.

Oggi invece, dopo decenni di cambiamenti e di impoverimento del tessuto sociale ed economico, questa giornata viene vissuta spesso con sofferenza e rabbia.

In tante, troppe, famiglie si vivono momenti profondi di disagio. La mancanza di lavoro crea disparità evidenti che pongono a forte rischio la tenuta sociale delle stesse. Sempre più evidenti sono le differenze tra coloro che anche in tempi di crisi si arricchiscono e coloro che sprofondano nella povertà.

Ormai in Italia e in Molise si lavora quasi esclusivamente con i voucher, basti pensare che nell’ultimo anno sono cresciuti del 140% e continuano a salire.

Difficile quindi festeggiare con questi presupposti. Il Molise sta attraversando una crisi strutturale e senza precedenti. Il tessuto produttivo dell’avicolo, del tessile, dello zucchero, dell’indotto metalmeccanico è  compromesso, la riorganizzazione sanitaria, i centri per l’impiego, la riforma delle partecipate, la riorganizzazione delle funzioni provinciali, completano un quadro di incertezza complessa per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie. È in discussione la capacità stessa di autonomia della Regione Molise, mancano i fondamentali. Le misure di programmazione avanzate (area di crisi complessa e semplice, Patto per il sud, riprogrammazione dei fondi Cipe, fondi comunitari ecc.) al momento non hanno dato le risposte auspicate e di alcune di esse si sono perse persino le tracce.

Come si può vivere serenamente il Natale se è a rischio la dignità delle persone. Il Molise e i molisani hanno bisogno di certezze, gli annunci e le buone intenzioni della classe politica non bastano più, servono i fatti, serve il LAVORO.

Per questo sicuramente sarà un Natale ottimo per i soliti noti ,  mentre sarà l’ennesimo Natale amaro e incerto per migliaia di molisani,  intanto sotto la cenere cresce la rabbia sociale verso un sistema di potere sordo e miope, con cui prima o poi bisognerà fare i conti”.

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