Nessun licenziamento diretto dalla Fondazione, ma solo un contratto esterno andato in scadenza con un servizio internalizzato per evitare l’esubero del personale dipendente.
La Fondazione Giovanni Paolo II interviene in merito alle ultime voci legate al licenziamento dei centralinisti della ditta che si occupava del servizio e lo fa con una nota in cui si precisa che «nessun lavoratore è stato licenziato dalla Fondazione Giovanni Paolo II, dalla “Cattolica”, più correttamente andava detto che il contratto della ditta che si è occupata in questi anni del servizio di centralino e portierato è andato a scadenza naturale e che, a seguito dei già noti ridimensionamenti di posti letto e di budget, la Fondazione ha deciso di internalizzare il servizio per ridurre o evitare l’esubero del personale dipendente della Fondazione. C’è da dire che già da qualche tempo la Fondazione non ha potuto rinnovare alcuni contratti di medici e personale sanitario che erano a tempo determinato perche è impensabile che una struttura che ha subito un ridimensionamento da 180 a 106 posti letto possa andare avanti con gli stessi numeri. Detto ciò il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, di concerto con la Direzione Generale, ha deciso di poter dare un segnale ai lavoratori della ditta e di dare alla stessa due mesi di tempo per poter ricollocare i lavoratori, pur ribadendo che la scelta della internalizzazione è obbligata».