Piano energetico regionale, Legambiente fa il punto. “Legambiente è da anni impegnata nella promozione di un modello energetico distribuito da fonti rinnovabili, sempre più competitivo, democratico e sostenibile, costruito sull’efficienza energetica, il risparmio, l’autoproduzione e lo scambio di energia – dice il presidente di Legambiente Molise Manuela Cardarelli –. Da sempre, infatti, crediamo che cittadini e territori possano essere, insieme, protagonisti di un cambiamento epocale, in molti territori italiani questo sta già accadendo.”

Sul nuovo P.E.A.R. (Piano Energetico Ambientale Regionale) Cardarelli premette: “Prima di tutto va sottolineato come tale strumento a nostro avviso affronti tutti i principali temi legati allo sviluppo di un sistema energetico più sostenibile, sia in tema di efficienza che di sviluppo delle fonti rinnovabili, ponendosi obiettivi di copertura al 50% dei consumi regionali finali lordi al 2020, attraverso un incremento di 55ktep da fonti rinnovabili, pari a circa 545 MW di nuova potenza installata suddivisa tra fotovoltaico, eolico biomasse, idroelettrico e cogenerazione. – continua il Presidente – Traguardi sicuramente importanti, ma proprio perché il Molise si presenta con gli obiettivi al 2020 già raggiunti sarebbe auspicabile che il PEAR guardi al futuro del Pianeta tenendo presente quanto accaduto alla COP di Parigi ponendosi obiettivi di autosufficienza energetica entro il 2050, coniugando le esigenze energetiche con quelle territoriali e delle famiglie”.

Va inoltre tenuto infatti presente che l’obiettivo al 2020 del 35% per il Molise, così come per tutti gli obiettivi regionali e nazionali, non tiene conto dei consumi legati al trasporto. Considerando anche questi infatti il contributo delle FER al sistema energetico complessivo è pari al 14,8% (dato al 2014). E se il Molise vuole davvero contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici portando benefici nei territori e alle famiglie è a questi numeri che deve guardare. “Il Molise si potrebbe candidare, infatti, ad essere protagonista di un cambiamento rivoluzionario in tema di politiche energetiche lungimiranti basate su efficienza energetica, recupero del patrimonio edilizio esistente e fonti rinnovabili associate a sistemi efficienti di accumulo e distribuzione. Oltre naturalmente a forti politiche sulla mobilità e sui trasporti – continua Cardarelli –. Per questo la nostra associazione ha prodotto una serie di osservazioni importanti da dover recepire in questa fase: vincoli condivisi sulle FER, maggiore apertura al fotovoltaico ed eolico sotto il 20 kw, biomasse e biogas in autoproduzione, e una maggiore attenzione al tema della mobilità”.

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