Il presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, come ogni anno si è recato questa mattina a Mignano Monte Lungo per prendere parte alla commemorazione delle vittime della tragedia di Cannavinelle, il disastro sul lavoro più grande del secondo dopoguerra. Il 25 marzo del 1952, infatti, sotto il colle Cannavinelle (Mignano) persero la vita 42 operai, travolti da un’esplosione mentre lavoravano ad una grande opera idroelettrica della Sme (Società Meridionale Elettricità), da destinare al servizio di Molise e Campania.
Nell’anno del sessantesimo anniversario della sciagura, il sindaco di Mignano Monte Lungo, Antonio Verdone, insieme alle autorità presenti, tra cui il presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, ed i sindaci dei paesi che diedero i natali alle vittime di Cannavinelle, ha scoperto due targhe: la prima, sulla quale sono stati incisi i nomi dei lavoratori caduti nel 1952, è stata posizionata nella cappella che sorge all’imbocco della Strada Martiri di Cannavinelle; la seconda nell’atrio comunale. Il 60° anniversario è stato celebrato poi da un libro dal titolo “La Galleria della Morte” del Prof. Giacomo De Luca e come sempre con la Santa Messa.
“La giornata di oggi è espressione di un sentimento comune di partecipazione e solidarietà tra due Regioni, il Molise e la Campania, accomunate da una tragedia che, anche a distanza di 60 anni, deve far riflettere, nella speranza di poter migliorare, per le nuove generazioni, le condizioni lavorative attuali” – ha affermato il Presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa. La tragedia di Cannavinelle, infatti, ha un significato ancora più profondo. Vale a dire quello della sensibilizzazione sul problema della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Un tema che a mio avviso deve essere contestualizzato anche al momento storico che stiamo vivendo” – ha aggiunto Pietracupa. “In questi giorni si parla di riforma dell’art. 18 ma, anche in questo caso, il cambiamento delle condizioni lavorative non deve mai prescindere dal rispetto della dignità umana e del lavoro su cui la nostra Repubblica si fonda e che è a sua volta fondamento della vita di ognuno di noi. Il male peggiore – ha concluso il Presidente Pietracupa – è l’indifferenza di fronte a tali temi fondanti della nostra società civile; società che è di tutti e per la quale noi tutti, cittadini e rappresentanti istituzionali, dobbiamo dare il nostro contributo”. Non è mancato infine, il saluto ai reduci di quella terribile tragedia, accompagnato dall’affettuoso abbraccio dei bambini della scuola materna di Mignano Monte Lungo.