Lavoro nero e la concorrenza sleale del sommerso. Confartigianato Molise punta il dito contro questo fenomeno “fattore di blocco – si legge in una nota – dello sviluppo che spiazza le imprese oneste attraverso diversi meccanismi”.
«Sulla base degli ultimi dati disponibili sui conti nazionali, nel 2014 sono 3 milioni e 667 mila le unità di lavoro in condizione di non regolarità, occupate in prevalenza come dipendenti, con 2 milioni e 595 mila unità, a cui si aggiunge 1 milione e 72 mila unità di lavoro indipendente irregolare. In particolare il peso del sommerso è difficile da sostenere per i produttori che hanno una attività nel Mezzogiorno dove la quota di lavoro irregolare – per territorio misurata sugli occupati e non sulle unità di lavoro – è del 19,1% ed è quasi doppia rispetto all’11,2% del Centro-Nord. Per il Molise l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese ha calcolato un dato del 15,6% superiore alla media nazionale ma notevolmente inferiore al dato medio del Mezzogiorno che si assesta sul 19,1%».