Prosegue a nevicare sul centrosud e l’Anas prosegue nel suo monitoraggio della viabilità come previsto dal piano neve concordato con le Prefetture, le Forze dell’ordine e gli Enti locali.
In Molise le nevicate coinvolgono, in particolare, la zona dei Monti Frentani, in estensione al capoluogo regionale. Fenomeni di più vasta intensità, con presenza di bufere, sono in corso lungo la strada statale 87 “Sannitica” tra i territori comunali di Campolieto e Casacalenda e lungo la strada statale 212 “del Fortore”, nel comune di Sant’Elia a Pianisi. Prosegue l’attività dei mezzi sgombraneve e spargisale di Anas e al momento si registrano rallentamenti sulla maggior parte delle statali molisane.
La notizia della chiusura del tratto della SS 87 “Sannitica” dal Km 173+000 nel territorio del comune di Ripabottoni (CB) al Km 178+000 nel territorio del comune di Casacalenda (Cb) è stata riportata finanche dal TG1 di qualche giorno fa.
Nonostante l’obbligatorietà dell’ANAS di comunicarne la chiusura (e la riapertura), noi che siamo del posto sappiamo benissimo di che pezzo di strada si tratta. Comuni come Santa Croce di Magliano, Bonefro, Colletorto, San Giuliano di Puglia e Casacalenda, prima di essere appellati come i paesi del cratere sismico, qualche decina di anni fa, transitavano su quel pezzo di strada conosciuto come “Cerro Secco”. Dal bivio di Casacalenda ci si inerpicava, per tornanti, fino a raggiungere la casa cantoniera, in cima, per poi ridiscendere altri tornanti fino al bivio di Sant’Elia. E così nel percorso inverso, di ritorno da Campobasso. Dal capoluogo e viceversa occorreva circa un’ora e mezza, nelle migliori condizioni. Poi, finalmente, parallelamente a quello che era il tracciato della stradina asfaltata dell’acquedotto (che pur si utilizzava nonostante il divieto), fu realizzata la variante di Cerrosecco (la Falcionina) a scorrimento veloce. Tempi di percorrenza ridotti di una ventina di minuti. Tutto risolto? No perché la variante fatta realizzare dalla Provincia è tuttora di sua competenza. Ed il problema sta proprio qui.
Anche la Bifernina fu realizzata, a suo tempo, dalla provincia e, dopo varie peripezie, finalmente passò in competenza all’ANAS.
Si pensava che dopo alcuni anni anche la variante di Cerrosecco (Falcionina) passasse in concessione all’ANAS con l’abbandono, ma solo in termini di competenza, dello storico tratto a monte. Invece dobbiamo ancora assistere ad una “attenta” manutenzione di questo tratto poco frequentato (segnaletica orizzontale, pulizia, all’occorrenza, con spartineve a turbina, ecc.). Morrone e Ripabottoni, unici paesi che hanno interesse a percorrere quel tratto, hanno una comoda provinciale di sbocco sulla Bifernina, altrettanto vale per Casacalenda. Questo comune e tutti gli altri del cratere transitano giornalmente sulla variante Cerrosecco che, però versa in pessimo stato di manutenzione. Il manto stradale è logorato, la segnaletica orizzontale è inesistente e, per quanto venga pulita dalla neve, non ha certo il trattamento della Statale 87 a monte.
Qui è il caso di dire che al danno segue la beffa, ancor più se si pensa che quel tratto della Statale 87, a monte, abbia rilevanza nazionale, tanto da rientrare nelle notizie del TG1. A chi percorre quelle strade sembra paradossale vedere mezzi che ripuliscono e manutengono un tratto di strada su cui passano pochi utenti, mentre sulla variante, a valle, utilizzata da tutti i paesi del cratere, c’è il più completo abbandono (con il solo sforzo di renderla praticabile dopo le nevicate).