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Vincere contro il cancro, si può. L'imperativo è lottare e non arrendersi mai. Anche quando tutto sembra andare storto e la luce della vita si allontana. Lottare, ce lo impone la vita. Non arrendersi ce lo dice Michela. Splendida donna di 40 anni. Nata a Campobasso nel 1972, è moglie e madre di due bambine che oggi hanno 11 e 4 anni. "Quel giorno in cui mi comunicarono la diagnosi di adenocarcinoma lo ricordo come fosse soltanto ieri eppure sono trascorsi già tre anni. Ricordo le parole del medico che mi rimbombavano nella testa. Ancor di più ricordo quando dopo gli esami mi dissero che il mio tumore era rarissimo: soltanto 27 casi al mondo e uno in Italia".

Prima il duro percorso della chemioterapia e radioterapia. Poi 12 ore di intervento per rimuovere il tumore, nonostante i medicinali lo avessero annientato quasi completamente. Poi il ricovero 20 giorno dopo l'operazione per le complicanze dovute alla radioterapia. Mesi e mesi di nuove cure e poi la depressione. Eppure Michela non ha mai perso la speranza ed oggi rivolge un appello agli amministratori: "tagliate se dovete procedere ad un politica rigorosa, ma non risparmiate sulla salute pubblica".

 

La storia di Michela è sul giornale di oggi.

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