Sul centro di accoglienza per i profughi a San Giuliano di Puglia il senatore di Alternativa popolare Ulisse Di Giacomo interroga il ministro Minniti.
Al titolare del Viminale riassume la situazione del villaggio provvisorio, utilizzato per gli sfollati del tragico sisma del 2002 e individuato per «accogliere 500 migranti (450 adulti e 50 minori)». In questi giorni è stato affidato l’appalto per la ristrutturazione e presto sarà bandito quello per la gestione (importo presumibile 6 milioni).
La Conferenza unificata, ricorda Di Giacomo, ha approvato l’intesa fra governo, Regioni ed enti locali che esclude la possibilità di accogliere i migranti da parte dei Comuni colpiti da calamità naturali, quindi San Giuliano di Puglia dovrebbe essere escluso. Ma le criticità sono tante: il villaggio è in una zona «con gravissimi problemi, dovuti ad una viabilità fatiscente», non ci sono «presidi sanitari dal momento che l’ospedale di Larino, da sempre riferimento dell’area, è stato recentemente smantellato dalla struttura commissariale della sanità e sostituito da una Casa della Salute senza presidi per l’urgenza ed emergenza». Né ci sono «adeguati presidi delle forze dell’ordine che possano garantire l’ordine pubblico». Ancora, i posti letto per malattie infettive sono solo due. Tanti gli extracomunitari già presenti nei comuni limitrofi e la popolazione è preoccupata, tanto che in passato sono state raccolte oltre 2mila firme contro l’insediamento del centro. Senza dimenticare che San Giuliano di Puglia «annovera 600 abitanti e tutti i Comuni dell’area circa 6000, di fronte ai quali appare spropositato, immotivato e illogico il numero di 500 migranti da accogliere». Infine, il Molise è già la prima regione in Italia per numero di migranti in rapporto alla popolazione residente. Per tutti questi motivi Di Giacomo chiede a Minniti di «annullare il progetto o quanto meno adottare con urgenza una moratoria per verificare se tale progetto, con tante e tali criticità, possa costituire un reale problema per i cittadini dell’area interessata e per gli stessi migranti».