Fai il tuo gioco. Il gioco d’azzardo patologico: una sfida alla razionalità, è il tema dell’incontro di formazione e del progetto che si occupa della ludopatia (studio prevenzione e cura) promosso dalla Comunità terapeutica di recupero per tossicodipendenti e altre forme di dipendenze “La Valle” di Toro in collaborazione con l’Università degli studi del Molise. L’incontro tematico avrà luogo domani (mercoledì 5 aprile) dalle ore 15 alle ore 18 presso l’Aula “Franco Modigliani” – I Edificio Polifunzionale dell’UniMol. Un laboratorio con i giovani – informa una nota della Curia di Campobasso – che dedicherà ampio spazio alla esposizione di temi e progetti, confronto con le istituzioni e dibattito con esperti, docenti, operatori del settore e studenti per la ricerca di proposte e soluzioni condivise per il contenimento dalla dipendenza dal gioco d’azzardo e le conseguenti ricadute sui redditi delle famiglie e sui deboli.
Interverranno per i saluti il prof Gianmaria Palmieri, rettore UniMol, padre Lino Jacobucci, presidente della Comunità “La Valle”, Monsignor GianCarlo Bragantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, Paolo di Laura Frattura, presidente della Regione Molise, Claudio Lupi, direttore Dipartimento Economia. Seguiranno gli interventi dei professori Teresa Nugnes e Antonio Scioli, delle assistenti sociali Mariangela D’Amborsio e Lucia Del Zingaro che presenteranno il progetto fai il tuo gioco e di Maura Di Lillo, psicoterapeuta. Modererà il prof Davide Barba dell’UniMol. Durante l’incontro sarà presentato il libro di don Maurizio Mirilli (parroco della chiesa SS. Sacramento a Roma e direttore della pastorale giovanile) “Gli scartagonisti” che racconta il ruolo prezioso svolto dagli esclusi nella storia di Dio. Don Mirilli, prete no slot, sta portando avanti una grande attività di contrasto al gioco d’azzardo. La presentazione del libro è inserita nel ciclo di eventi culturali promossi dall’Ucsi Molise (Unione cattolica della stampa italiana). Il Molise è una delle regioni italiane in cui si gioca di più e sempre più giovani sono coinvolti con ripercussioni nella vita sociale, economica e sugli equilibri familiari.
«Abbiamo tanta fiducia nelle istituzioni, nella loro azione incisiva non tralasciando l’aspetto etico perché questi fenomeni così distruttivi per la persona e del contesto sociale che ruota intorno ad essa non siano un fenomeno contagioso di distruzione ma di riqualificazione e dignità della società tutta»: lo hanno detto i vescovi del Molise dopo la recente approvazione della legge regionale per combattere la ludopatia. Un fenomeno che riguarda le istituzioni, la società, la chiesa. Una battaglia che sta sottilmente conducendo padre Lino Jacobucci ofm, frate francescano, che da tempo si occupa del fenomeno e della sua azione preventiva in modo capillare sul territorio denunciandone gli effetti. Speranza e fiducia per combattere e prevenire questo male della società secolarizzata del terzo millennio dove ancora una volta le fasce deboli sono ingabbiate dentro le logiche commerciali e spasmodiche del “facile guadagno” a sfavore della distruzione totale della persona che ne fruisce.