La reintroduzione dei voucher, con altri nomi e altre forme (ritenute anche peggiori della precedente versione), attraverso la ‘manovrina’ è uno «schiaffo alla democrazia».
Ieri mattina il presidio della Cgil Molise davanti alla prefettura di Campobasso. Una delegazione è stata ricevuta dalla prefetta Maria Guia Federico.
Cancellati con decreto del governo Gentiloni (poi convertito in legge il 21 aprile) per evitare il referendum abrogativo promosso proprio dalla Cgil, che avrebbe dovuto tenersi il 28 maggio e che per l’intervento legislativo è stato annullato, ora i sistemi di retribuzione delle prestazioni occasionali tornano con il provvedimento passato da ieri al Senato. Il sindacato ne ha sempre criticato l’abuso e l’uso distorto, che spesso porta a pagare lavori stabili coi voucher, e sostiene che l’alternativa c’è. La regolamentazione del lavoro occasionale la Cgil l’ha inserita nel nuovo Statuto dei lavoratori, la Carta dei diritti per la quale l’organizzazione ha raccolto le firme per un ddl di iniziativa popolare.
«Abbiamo raccolto milioni di firme per l’indizione del referendum – ha detto il segretario della Flc Cgil La Fratta – che era stato fissato». Poi il passo indietro di Palazzo Chigi, pericolo scampato e ora ecco che nella manovrina spuntano il ‘Libretto di famiglia’ e il ‘Contratto PrestO’. E tra Parlamento e governo «c’è un rimpallo di responsabilità».
La mobilitazione, che ha portato in piazza ieri anche Mdp (a Campobasso fra gli altri l’ex senatore Massa) non si ferma. Il 17 giugno la manifestazione nazionale. La Cgil, inoltre, sta raccogliendo le firme in calce ad un appello al Presidente Mattarella sull’incostituzionalità di quanto sta avvenendo.