Un emendamento alla ‘manovrina’ approvato alla Camera consente di utilizzare, nelle aree di crisi complessa, le risorse stanziate e non spese per il 201 per prolungare i periodi di mobilità ordinaria e in deroga.
«Una buona notizia per il Molise», commenta la segretaria generale della Uil Tecla Boccardo. In particolare, riferisce la sindacalista, l’emendamento introduce l’articolo 53-ter, con il quale si prevede la facoltà di indirizzare le risorse non spese (sulla base della ripartizione regionale già definita) destinate alla cassa integrazione guadagni straordinaria per le imprese situate nelle aree industriali di crisi complessa,alla prosecuzione (senza soluzione di continuità ed a prescindere dall’applicazione di specifici criteri di concessione degli ammortizzatori) del trattamento di mobilità in deroga, fino a un periodo massimo di 12 mesi, a favore dei lavoratori che operino in tali aree e che, al 1° gennaio 2017, risultassero beneficiari di trattamenti di mobilità ordinaria o in deroga.
«L’emendamento votato alla Camera e che speriamo diventi presto una definitiva norma di legge, prescinde dalla disciplina degli ammortizzatori in deroga e prevede che con le risorse destinate alle singole aree di crisi complessa e non spese nel 2016, si possano prolungare i periodi di mobilità sia in deroga che ordinaria. In Molise con gli assegnati 6.589.440 euro sono stati sottoscritti impegni per 5.371.027 (l’81,51 %). Restano – calcola Boccardo – pertanto a disposizione, alla fine dell’anno passato, più di un milione e duecentomila euro».
Il pressing ora si sposta in Senato per la definitiva conversione del decreto. «Vogliamo qui l’impegno dei nostri senatori perché il tutto prosegua senza intoppi. Nel frattempo è necessario che si avvii subito un tavolo fra la Regione e i sindacati per la disciplina degli interventi e per la definizione delle misure di politica attiva. Infatti, per utilizzare i fondi residui c’è la condizione che ai lavoratori siano contestualmente somministrate misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale da comunicare all’Anpal e al ministero del Lavoro».
Questo risultato, rivendica in conclusione la segretaria della Uil, «è stato raggiunto anche grazie all’impegno di Cgil, Cisl e Uil locali e nazionali. Sarebbe però davvero scandaloso che, dopo avere avuto in Parlamento la flessibilità che ci è necessaria per accompagnare i lavoratori con gli ammortizzatori che scadono verso la ripresa economica e occupazionale di quel territorio, qui si perdesse tempo, non si cogliesse questa opportunità, si lasciassero centinaia di lavoratori privi di protezione».

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