Il presidente dell’Associazione Industriali del Molise Falcione torna a picchiare duro contro la politica e i partiti, colpevoli – a suo dire -di allontanarsi sempre più dai bisogni dei cittadini. “La cascata di soldi pubblici che invade la politica produce corruzione prima ancora che si metta in azione il corrotto. Lo dimostrano le vicende di questi giorni: le storie di Lusi e Belsito, ma anche quelle che hanno coinvolto personaggi della nostra Regione, sono un emblema della patologia di un sistema stucchevole e amorale. Che dire, poi, dell’inchiesta della procura di Larino che ha travolto, per la seconda volta, la Asrem di Termoli: 52 dipendenti, quelli con il posto fisso, indagati per assenteismo. La cronaca ormai è impietosa e i personaggi sono quelli di una tragedia”.

“La gente è stufa! Gli imprenditori sono stanchi di fare sacrifici mentre la maggioranza parlamentare si dichiara favorevole a non abolire i rimborsi elettorali ai partiti (milioni di euro di denaro pubblico destinati a partiti e gruppi politici anche spariti dalla circolazione, elargiti senza vincoli di controllo sulle modalità di spesa e di rendicontazione) e lo spred, in barba a tutte le previsioni, risale oltre i 400 punti, generando una speculazione sui mercati da far paura”. “Siamo al crepuscolo della seconda Repubblica, inequivocabilmente rappresentato dall’avvento dei tecnici di Mario Monti al governo del Paese, in piena crisi di credibilità della politica e dei partiti”.

“Lo avvertiamo anche noi e per questo speriamo che chi ci governa, anche in questa regione, si rimbocchi le maniche alla ricerca di una soluzione. Ci chiediamo, da cittadini, che fine ha fatto la riforma dello Statuto regionale volta al ridimensionamento del numero dei consiglieri. Se si andrà a votare – quando sarà- quanti consiglieri dovremo eleggere? Ci chiediamo, da imprenditori, che fine ha fatto la riforma dei Consorzi industriali. Se qualche azienda, per caso, volesse insediarsi nel nucleo industriale di Termoli, che vantaggi avrebbe rispetto ad altri territori? Ci chiediamo perché non vengono pagati i crediti vantati dalle imprese e dai liberi professionisti nei confronti della pubblica amministrazione, laddove sappiamo che amministratori, dirigenti, funzionari, autisti, dipendenti, collaboratori e consulenti della regione Molise dispongono di carte di credito su cui prelevano decine e decine di migliaia di euro. Come è possibile che il sistema organizzativo interno permetta simili possibilità? Ci chiediamo come fa il governo regionale a varare misure in favore delle imprese, senza aver prima discusso, onde evitare ulteriori fallimenti nelle misure di sostegno al sistema produttivo come accaduto nel recente passato. La distanza tra la politica e la società civile, si fa sempre più grande e la politica, purtroppo, non sembra rendersene conto”.

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